Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/239

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per esempio, nella serie degli argomenti in un discorso. Per le dette ragioni, e per molte altre che si potrebbero addurre, apparisce che, se la chiarezza è necessaria nelle altre arti, essa è necessarissima nell’arte del dire. Quindi è che gli eccellenti precettori in questa materia null’altro piú raccomandano che l’attenzione all’osservanza di questo principio. Ma a quali cose bisognava avvertire, da quali si ha da guardarsi, per osservarlo? Noi ne tratteremo piú particolarmente, dove si ragionerá della locuzione, e per ora soggiugneremo in generale sol quanto basta per avere un’ idea piú chiara che si può di questo principio, e delle cose dalle quali spezialmente resulta l’osservanza di esso. Il discorso, per mezzo del quale l’arte del dire ci presenta gli oggetti alla mente, è formato di parole e di serie di esse. Altre di queste sono segni delle idee, altre delle relazioni che passano fra le date idee giá ordinate nella nostra mente, altre de’ passaggi che l’anima fa dall’una di quest’idee o dall’una di queste serie nell’altra. Supposta pertanto la chiarezza delle idee e della loro disposizione nella mente, la chiarezza del discorso dipende dalle parole e dalla serie di queste. Gli uomini di una nazione, che parlano una lingua comune, hanno stabilito e ricevuto per tacita convenzione ciascun de’ segni che servir debbono a manifestare ciascuna delle idee che essi possono comunemente avere. Bisogna perciò che ciascuno di questi uomini il quale pretenda di comunicare agli altri le proprie idee, si serva di que’ segni che tutti gli altri hanno adottato per rappresentativo di esse idee, onde intendersi reciprocamente. Se fra i detti segni, o vogliamo dire fra le dette parole, ce n’è alcune, che, per accidente del comune linguaggio, sieno destinate ad esprimer piú idee diverse, dee il parlatore collocarle o accoppiarle in modo che nel detto caso non rendano altro che la data idea voluta da lui. Se poi nel comune linguaggio mancano qualche segni per manifestare alcune nuove idee degli uomini che il parlano, deve il dicitore, esprimendo delle idee conosciute, manifestare la sua nuova, e con vari segni di quelle formare un segno di questa.