Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/332

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tocca oggi a me a intertenere l’oziosaggine e la svogliataggine vostra, dandovi ciance e parole, io vi racconterò, se vi piace, certe stravaganze ch’io ho vedute in un’isola, e spezialmente in una cittá dell’India Pastinaca; poiché voi ben vedete ch’io volea venire a riuscir qui con quelle lodi del viaggiare, ch’io a malizia dissi di sopra. State zitti; ch’io potrò dire d’essere abile a rallegrare qualsivoglia altra brigata, se questa, con ch’i’ parlo, non si secca. Io smontai adunque nell’isola ch’io v’ho detto, e arrivai ben tosto alla cittá, nella quale, benché si potesse entrare per ogni lato, non avendo essa né muro né fosso all’ intorno, fui costretto dalle guardie ad entrarvi per una fortissima porta, custodita da un corpo di soldati bravo quanto la morte. Essi non portano né spada, né archibugio, né verun’altr’arme, ma in quella vece un gran paio di basette in sul viso, colle quali sogliono far paura e mettere in fuga i loro nemici; e, s’io ho a dirvi il vero, io mi sentii anch’io tutto quanto rimescolare al primo vederle che feci. Io capitai, cosí andando alla ventura, sur una piazzia accerchiata all’intorno da certe fabbricuzze, che voi vi maravigliereste come potesson reggere in piedi. Esse parean fatte di cartapesta con mille ghirigori, arabeschi e lavori d’acquerello all’intorno delle finestre; e al basso di ciascuna di esse certe ferriate che porgevano in fuori, fatte, siccome mi fu detto, per mostrare le belle gambe degli abitatori e delle abitatrici, ché tutti quanti le hanno d’una varietá maravigliosa. Insomma io fui per credere che quelle non fossero altrimenti le case; ma che le case, alleggerite d’ogni marmo, si fossero volate via, e rimasti in piazza belli e nudi gli armadi e gli scrittoi. Io m’ero appena soffermato, quando, a quella guisa che intorno a un ciurmadore radunasi prima qualche forca di ragazzo fuggitosi dalla scuola, poi un cocchiere cacciato dal padrone, appresso qualche poeta sfaccendato, e si di mano in mano tutto il popolazzo; cosí io mi trovai impensatamente in mezzo d’una moltitudine di persone, che stavanmi guatando e accennandomi al compagno come una cosa nuova e venuta allor allora