Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/351

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Ma per ora sia detto abbastanza di questa infelice curiositá, e passiamo a vedere che segua nell’uomo di lettere stimolato agli studi dal solo amor della gloria e spogliato della caritá, che sola dovrebb’essere il principio e lo scopo delle sue applicazioni. Chi aspira alla gloria in questo mondo, dee di necessitá studiarsi d’essere singolare. Chi non procura d’innalzarsi sopra il comune degli uomini, non isperi di diventar celebre fra loro. Ora, per singolarizzarsi fra gli uomini mediante le lettere, non solo fa di mestieri una mente superiore alle altre, ma eziandio l’arte di far valere le prerogative di essa. Quel letterato che dalla sola ambizione è condotto, tutte quest’arti conosce e tutte le mette in opera a suo potere. Non si dona egli giá a quel genere di studi ch’egli conosce essere il piú vantaggioso, ma a quello che la moda del secolo esalta sopra degli altri, od a quello nel quale egli si persuade di potersi maggiormente distinguere. La necessitá del doversi rendere singolare conduce seco nell’uomo di lettere ambizioso molti vizi, che inevitabili sono. La invidia verso tutti coloro che a lui si trovano innanzi, la insofferenza dello avere eguali, il dispregio degl’inferiori lo accompagnano tuttavia. Siccome egli non cerca la veritá, ma soltanto la celebritá del suo nome, cosí egli s’incammina per tutte quante le vie, non badando che quella dell’utile e del vero è una sola. Quindi è che da questo nudo amor della gloria ne nasce la singolaritá di tante pericolose opinioni fatte sorgere dal seno della teologia, della filosofia e della filologia medesima, le quali non solo scuotono i fondamenti della rivelazione, ma la ragione altresí oscurano, e rovesciano il buon senso. Se il riportare esempli in materie odiose odiosa cosa non fosse, ben molti ve ne potrei addurre seguiti in ogni genere di letteratura, non solamente in luoghi o in tempi rimoti da noi, ma nell’Italia medesima, a’ nostri giorni, e quasi dissi sugli occhi nostri. La nuda ambizione letteraria non solo è fabbricatrice di strane e pericolose opinioni per amore di singolaritá, ma eziandio, per sua natura e per suo proprio interesse, si ostina pertinacemente in quelle; e, posciaché non le è permesso di sostenerle colla