Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/352

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ragione, almeno tenta di farlo co’ sofismi e con ciò che per onta della letteratura chiamasi «cabala letteraria», e non di rado ancora colla prepotenza. Da questa pertinacia e irremovibilitá d’opinioni, figliuole della letteraria superbia, ne nascono perciò quegli odii irreconciliabili delle contrarie scuole, che, di odio delle opinioni, diventali odio degli opinanti, e, tradotti ed ereditati di maestro in maestro e di uditore in uditore, durano i secoli interi, con iscandalo universale e con isvantaggio grandissimo del pubblico bene. Quindi puranco addiviene che cotanto s’innaspriscono poscia le dispute fra’ privati uomini di lettere, che d’ordinario il vincitore insulta con agri motteggi e con villana soperchieria il perdente; e questi, invece di godere d’aver servito di mezzo onde si scoprisse o meglio assicurasse una veritá, armato di mala fede e d’indiretti argomenti e d’impudentissime ingiurie, che feriscono la persona o nelle qualitá dell’animo o ne’difetti del corpo, affronta il suo rivale; sicché il piú delle volte va a terminare la disputa non in altro che in vicendevole scorno e in dispregio della pubblica onestá, degno di singoiar punizione. D’infiniti altri pregiudizi io vi potrei favellare, che vengono cagionati alla societá da quelli uomini di lettere, che, privi dello r spirito della caritá, da nessun altro motivo sono spinti, fuorché dalla curiositá e dall’ambizione; ma né quelli che finora tumultuariamente vi ho accennati, né quelli ch’io taccio, aggiungono in veruna maniera a quel massimo che ne proviene, qualora del numero di questi letterati sieno coloro che presiedono col lor magisterio agli studi della gioventú. In simil caso il danno non è solo de’ pochi, ma è d’un’intera cittá, d’uno intero paese; ed è tale che, seminato in teneri e novelli campi, vi mette profonde radici e vi produce quasi irreparabilmente frutti sempre piú amari e nocivi. Un simile precettore non sale giammai su’ pulpiti delle sue scuole con intenzione d’insegnar l’utile e il vero; ma unicamente per insegnar se stesso vi sale, e per irrigare, assiepare e rassodare sempre piú le proprie opinioni o quelle che colá trova giá da lungo tempo piantate da’ suoi maggiori. Cosí vien