Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/379

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I RIFLESSIONI SULLE ARTI Le arti possono ragionevolmente distinguersi in due classi. La prima comprende quelle che per loro essenza danno luogo allo spirito di riflettere, di combinare, di ragionare, di scegliere, d’assoggettare alla umana disposizione ed a’ casi determinati le generali cagioni, onde ridurre a placito e ad uso speciale degli uomini quegli effetti che la natura produce universalmente per se medesima. L’altra classe delle arti comprende quelle che non intendono indefinitamente vari effetti, ma uno o pochi di giá definiti; e questi ancora senz’obbligo di ricercare e di scegliere fra le cagioni da applicarsi e fra i mezzi del farlo: anzi operano soltanto per via dell’osservanza di certe regole giá da gran tempo stabilite, o per via di forze e di strumenti giá prima applicati ad esse: copiano ed imitano esattamente i modelli giá fatti ; e tutto ciò senza veruna contenzion dello spirito, ma appena con un’attenzione voluta e sostenuta per abito. Per bene operare in questa classe di arti non è necessaria veruna singolaritá di talento, conciossiaché ogni mediocre attenzione basti per produrre gli effetti che s’intendono da esse. Dall’altra parte, una tale singolaritá sarebbe superflua, poiché, e con essa e senza, non si verrebbe d’ordinario a produrre che il medesimo effetto. Siccome queste arti sono, generalmente parlando, le piú immediatamente necessarie alla civile sussistenza dell’uomo ovvero al mantenimento dell’altra classe di arti, cosí è ancora