Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/65

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studio della lingua toscana, ho biasimato in quel cambio la milanese? Era egli in tal caso convenevole ch’io questa nostra lingua lodassi e ne insinuassi lo studio?». Cotesto voi non eravate tenuto di fare, e niuno vi ha mai richiesto né vi potea richiedere di ciò. Ognun conosce abbastanza quanta sia ora la superioritá della lingua toscana sopra la nostra; e ciascuna delle piú colte persone desidera anzi di saper bene scrivere in essa che nella nostra milanese. Perciò niuno ha giammai preteso che, lasciando d’insinuare lo studio della toscana lingua, animaste i vostri scolari a studiare quella della loro patria, come voi mostrate di credere che si pretenda da voi. Chi è che, nel presente ordine delle cose, volesse a voi fare una cosí stravagante richiesta? Richiedono bensí da voi i milanesi, e posson richiederlo giustamente, che, qualora vi venga in animo di lodare le cose della Toscana, noi facciate giammai col biasimo delle nostre; imperocché questo non è punto necessario per la verace lode, siccome non era necessario che voi disapprovaste la nostra lingua per incoraggire altrui allo studio della toscana. Non lodi chiedea da voi in tale circostanza il nostro povero dialetto; esso non presume sinora cotanto di se medesimo; chiede solamente da voi obblio e silenzio. Raccomandate pure quanto vi pare a’ vostri scolari lo studio della lingua toscana, ché voi non potrete meritar se non lode; ma, per ottenere il vostro fine, non rappresentate giá loro come dispregevoli e cattive le cose per sé indifferenti o degne d’esser tenute in qualche conto. Imperocché voi verrete in questa guisa a far loro due grandissimi benefici: l’uno è che voi non comunicherete alle loro tenere menti delle idee false delle cose, le quali non si potrebbono mai piú cancellare; e l’altro ch’essi non si avvezzeranno ad una malvagia rettorica, quale si è quella di non curarsi della veritá, purché si arrivi a persuadere. Che se pur conosceste in alcuno de’ vostri scolari soverchia inclinazione allo studio della lingua milanese, onde venisse allontanato da quello della toscana o delle altre lingue piú utili, voi farete gran senno a cercare di volgerlo verso il maggior suo profitto, cosí riprendendolo con amabile semplicitá: — Quan-