Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/87

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II! Lettera di GIUSEPPE PARIMI milanese in proposito d’un’altra scritta contro di lui dal padre don PAOLO ONOFRIO BRANDA milanese. Amico, voi avete ragione di querelarvi di me, perché, dopo la vostra partenza di Milano, io non v’abbia piú scritto, e ve ne chiedo perdono. Se io volessi qui recare i motivi, per gli quali non P ho fatto, sarebbe cosa lunga; e voi ad ogni modo non mi credereste, come quello che siete persuaso che tutto ciò venga dalla mia infingardaggine. Anzi a me conviene di lasciarvi durare in cotesta opinione; perciocché in questa guisa non pretenderete giammai ch’io vi scriva, e io non vi scriverò se non a quel tempo e a quella misura che piú mi piacerá. Ora nondimeno mi bisogna pigliar la penna in mano, e rispondervi con una lettera o due o piú, se fará di mestieri, per cavarvi la voglia strana, che avete, di saper novelle intorno a’ progressi della quistione che hanno i milanesi col padre Onofrio Branda, e di sapere i miei sentimenti, o, come dite voi, il mio giudizio sopra le scritture del detto padre e di alcuni suoi fautori uscite ultimamente contro di me. In certe occasioni io rinnegherei, quasi fui per dire, l’amicizia, se l’amicizia non fosse cosí dolce cosa quanto ella è, e se voi non foste cosí potente sopra il mio animo quanto merita lo amore che voi mi portate. Voi mi trascinate per forza a parlar di cose, delle qualiio avea stabilito di non fare giammai verun motto, si perché