Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/123

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tener seco un lusinghiero discorso e di promettergli conveniente premio della sentenza data a suo favore. Nell’una mano terrá ella il pomo a lei conceduto, e con l’altra fará dei cenni accompagnanti il discorso medesimo. In disparte, a lato della dea, si vedrá riposar sul monte il di lei carro, presentato in iscorcio, e sopra il timone di questo scherzeranno baciandosi le due colombe. All’altro lato di Paride, la dea Pallade, leggermente vestita, stará in atto di risalir con precipizio sul suo carro, brandendo l’asta e ricogliendo nel medesimo tempo da terra il proprio scudo. Intanto volerá per il cielo il carro di Giunone, portandone questa dea, la quale si volgerá indietro, minacciando fieramente col dito il giovinetto Paride. Ella non terrá le redini de’ suoi pavoni; ma saranno queste abbandonate in mano della Discordia, la quale se ne anderá innanzi gridando e scuotendo con l’altra mano la face sanguigna. Venere mostrerá, quanto mai è possibile, la voluttá, la consolazione e il trasporto della vanitá soddisfatta. Paride presenterá, massimamente negli occhi, tutto l’innebriamento e la commozione dell’animo e dei sensi. Nel volto di Pallade comparirá uno sdegno nobile e grande, ma che per superbia tenta quasi di comprimersi e di tenersi celato. Volgerá ella le spalle agli altri due, nell’atto di montar sul suo carro, per la posizione del quale mostrerá voler tenere un cammino opposto a quello di Giunone. Quanto maggior fuoco si potrá mettere nello atteggiamento di Minerva, tanto sará piú bello e piú convenevole alla circostanza. Nel volto e nello atteggiamento di Giunone poi si vedranno i trasporti della collera portati fino a quel grado che non offendano la bellezza e non cadano nella caricatura o nel manierato. La Discordia sará rappresentata secondo il costume e il carattere, quasi malignamente godendo dell’esito delle sue intraprese, ma non però deforme nel volto, né manierata. La parte del cielo piú vicina al monte sará d’un tranquillo e ridente sereno ; ma le nuvole per le quali camminerá il carro di Giunone sembreranno gravide di tempesta e scoppianti di fulmini. Si potrá poi, senza però offendere la semplicitá e la chiarezza della composizione, mettere a canto di Paride qualche cane o altre insegne pastorali, come anche altre simili cose, secondo la natura del soggetto e ad arbitrio del pittore.