Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/21

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lettera prima 15

liturgie di nuova moda, le quali cred’io che sien state instituite spezialmente per comoditá del vostro sesso, che ama naturalmente di variare; e che probabilmente si è stancato di andar sempre ai paradiso per la medesima via; massimamente che la via che giá solevano battere i nostri buoni vecchi riesce alquanto scoscesa e difficiletta. Io alzomi la mattina, e mi raccomando a Dio con quella cortissima preghiera, ch’egli stesso insegnò a’ nostri antecessori, e non mi curo poi di ripeterla molte volte, essendo io persuaso ch’egli non misura i nostri voti e gli atti di culto, che noi gli prestiamo, dalla loro durata, ma dalla loro intensione e sinceritá. Io passo poi il resto della giornata occupandomi a vivere, com’egli ne ha comandato di fare, e procurando di unire quanto piú posso il mio profitto a quello degli altri; se non che di tanto in tanto mi vengono alzati gli occhi al cielo, secondo le occasioni che mi si presentano di ammirare la sua grandezza e di ringraziare la sua beneficenza. Ora voi ben vedete, madre Elisa mia venerabile (ché d’ora innanzi mi permetterete di chiamarvi sempre con questo titolo), voi ben vedete quanto io sia poco il caso vostro e quanto male vi apponete, se voi vi lusingate di far di me il vostro Fenelone. Ma che accade? Egli non ci è cosa ch’io vi sapessi negare, né malagevole impresa a cui io non mi cimentassi per amor vostro. Benché sieno giá parecchi anni ch’io non vi ho veduta, contuttociò mi stanno ancora cosí fittamente riposte nell’animo quelle rare doti colle quali mi ricorda che una volta sapevate obbligare ed incantar cosí forte le persone, ch’io voglio tuttavia essere schiavo de’ vostri desidèri, oggi massimamente che sono diretti a tanto lodevole intenzione. Oh! la sarebbe poi bella che il diavolo facesse che, col nostro lungo commerzio di lettere, io m’innamorassi di voi, come accade spesse volte a’ direttori, che prendono a guidare sul cammino della divozione qualche ancor fresca e spiritosa penitente: benché io per me credo ch’egli si rimarrebbe con un palmo di naso, dappoiché tanti fiumi, tante valli e tanti monti s’interpongono tra me e voi. Dal canto vostro poi io non credo che quindinnanzi ci fosse molto a temere, perocché io mi