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x - dialogo sopra la nobiltà 43


patina non renda intrinsecamente piú prezioso il metallo, onde sono composte, né migliore il disegno, onde sono improntate, nondimeno, per una opinione di chi se ne diletta, riescono piú care e pregiate. Ed io ho pur veduti alcuni dabbene cavalieri godersi del volgare pregiudizio in loro favore, per cosí aver campo di far parere piú bella la loro modestia e di far riuscire piú cari i loro meriti sotto a questa vernice dell’umana opinione; e, scambiando cosí i titoli e le riverenze co’ benefici e colle cortesie, mostrare la vera nobiltá dell’animo, e dar qualche corpo alla falsa, di cui finora teco parlai.

Nobile. Io non posso oggimai piú dir motto, conciossiaché i miei polmoni comincino a sdrucirsi e la lingua a corrompersi. Rispondimi a questo ancora. Credi tu che la nobiltá possa giovar qualche cosa, spogliata della virtú, della ricchezza e de’ talenti?

Poeta. Voi non vedeste mai il piú meschino uomo né il piú miserabile, d’un uomo spogliato in sola nobiltá. Egli può dire, come dicea quel prete alla fante, che scandolezzavasi per la cherca: —Spogliami nudo, e vedrai ch’io paio appunto un uomo. — Conculcato da’ ricchi, che in mezzo agli agi possono comperarsi i titoli quando vogliono e si ridono della sterile nobiltá di lui; disdegnato da’ sapienti, che compiangono in lui l’ignoranza, accompagnata colla miseria e colla superbia; sfuggito dagli artigiani, alla cui bottega egli non s’arrischia d’impiegare le mani; odiato dalle persone dabbene, che abbominano il suo ozio e la sua inettitudine; finalmente congedato da tutti coloro, ch’erano una volta suoi pari, i quali non soffrono d’ammetterlo nelle loro assemblee, cosí gretto e meschino, senz’oro, senza cocchi, senza servi e cose altre simili, che sono il sostegno e l’unico splendore della nobiltá, vien ridotto ad abitar tutto il giorno un caffè di scioperati, che il mostrano a dito e fannolo scopo de’ loro motteggi e delle loro derisioni. Cosí il vano fasto della sua nobiltá è cangiato per lui in infamia; e, per colmo della sua miseria e del suo ridicolo, gli restano tuttavia in mente e sulle labbra i nomi de’ suoi antenati. A questa condizione si accosta qualunque nobile famiglia, che decade dalla