Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/53

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La venuta in Milano di S. A. R. l’arciduca Ferdinando Carlo d’Austria per assumere il governo della Lombardia austriaca, e le nozze del medesimo con S. A. R. l’arciduchessa Maria Ricciarda Beatrice d’Este meritavano d’esser celebrate con quella pompa, che testificasse la grandezza dell’avvenimento, e che, dando luogo a! concorso del popolo, aprisse il pubblico animo e ne manifestasse la interna satisfazione e letizia. Ad amendue questi oggetti fu provveduto dalla Maestá della imperadrice regina, nostra clementissima sovrana: imperocché, dopo aver essa stabilito che il di quindici d’ottobre, in cui si solennizza il suo augusto nome, fosse quello dell’ingresso in questa metropoli e delle nozze del reai figliuolo, ordinò ancora che ne’ giorni consecutivi si celebrassero pubbliche feste a spese del regio erario. Le quali feste, siccome, per la sovrana munificenza e per lo zelo di chi le procurò e diresse, riuscirono d’universale contentamento, cosi si è giudicato opportuno di serbarne memoria col tesserne la breve descrizione, che qui si presenta. Fra il giocondo commovimento di tutta la cittá, animata dalla imminente venuta di S. A. R., dai preparamenti che vedeva farsi, dalla straordinaria affluenza de’ forestieri, che di giorno in giorno sopravvenivano, entrava uno spiacevole sospetto, che, cessando il lungo sereno della stagione, non si venisse ad impedire lo sfogo del gaudio comune e la compiuta esecuzione delle feste ordinate. Il sospetto divenne disperazione, quando, nel di