Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/60

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È da sapere che a riguardo della venuta e delle nozze di S. A. R. era stato antecedentemente ristorato, a spese della regia Camera, l’interno di questo vasto teatro, e l’aspetto di esso nobilitato di nuove dipinture e di nuovi ornamenti, in una forma assai vaga e convenevole alla natura delle circostanze e del luogo. I privati medesimi, desiderosi di concorrere dal canto loro alla perfezione dell’oggetto, avevano decorato con nuova ricchezza ed eleganza l’interiore de’loro palchi, ed eransi nel di fuori conformati alla graziosa simmetria del tutto. In tale occasione la bella pittura, rappresentante il carro del Sole, la quale orna il grande soppalco del teatro, fu pur essa rinfrescata, acciocché non iscomparisse a fronte del restante, fatto di nuovo. Fu parimenti rifatto il sipario, e rappresentatovi un nuovo soggetto felicemente allusivo alla circostanza, cioè le nozze di Telemaco. Questa pittura, che è opera del celebre signor Bernardino Galliari, consiste in un gruppo di nobili e grandiose figure collocate nel mezzo, e in una quantitá d’altre laterali. Un venerabile vegliardo, che raffigura il padre della sposa di Telemaco, sta in atto di consegnare la reai vergine al giovane eroe, il quale, con molta dignitá presentandosi ad amendue, strigne la mano della sua sposa ed esprime, guardandola, il rispetto e l’amore che nodrisce per essa. La giovane reale, che sta nel mezzo di questi due, pare accostarsi con non minor maestá che tenerezza a Telemaco, nel mentre che, con gli occhi affettuosamente rivolti nel viso paterno, attende l’approvazione delle sospirate nozze. Intanto, sopra una grande ara ed un vicino tripode, che sorgono a lato del padre, arde il sagrificio, e un canuto sacerdote, in aria da inspirato, vi sta profetando fortunati avvenimenti. Dalle bande poi veggonsi gran numero di cavalli, di fanti e di popolo, che tutti prendon parte nell’azione. La sera pertanto di questo di sedici, in cui dovevasi dar principio alla rappresentazione dell’opera in musica, apparve il teatro in assai piú nobile forma ridotto, ed oltre di ciò con grande dovizia di candele illuminato per ogni parte; sicché, tra per gli abbellimenti fattivi di fresco, tra per la vivacitá e la vaga