Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/61

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ordinanza de’ lumi, riusciva del tutto nuovo e gratissimo a’ riguardanti. Al primo comparir che fece il reale arciduca con l’arciduchessa sua sposa nel gran palco della corte, si ridestarono piú liete che mai le acclamazioni del popolo tutto; alle quali S. A. R. si degnò di corrispondere con umanissimi segni d’approvazione e d’accoglienza; dopo di che, diedesi principio alla rappresentazione. Nel corso de la quale, essendo tutti i palchi, anche i piú remoti della scena, affollati di persone nobili e civili, cosi forastiere come nazionali, tutte in quella gala che meritava la pubblica letizia del giorno, furono queste dalla corte di S. A. R. regalate di mano in mano disquisiti rinfreschi; il che si continuò a fare anche per altre sere consecutive. Il dramma, che si rappresentò, e i libri del quale nobilmente stampati in Vienna e adorni d’intagli graziosi ed allusivi, furono dispensati in regalo, era opera dell’illustre Metastasio, poeta cesareo, e aveva per titolo: li Ruggiero , ovvero l’eroica gratitudine. Questo argomento riusci tanto piú accetto, perchè in parte relativo all’occasione, essendo tratto dalle famose antichitá poetiche della famiglia d’Este. L’epoca poi alla quale si riferisce l’azione del dramma, e la natura dell’azione stessa dava luogo ad un genere di costume, di vestiario e di scene non ordinario sopra i nostri teatri. La musica di quest’opera era parimenti lavoro di rinomato maestro, cioè del signor Giovanni Adolfo Hasse, detto il Sassone. N’eseguivano le parti del canto le signore Girelli e Falchini, e i signori Manzoli, Tibaldi, Solzi ed Uttini. Le parti del suono poi venivano eseguite da questa riputata orchestra di Milano, renduta assai piú numerosa del solito. Due grandi e ricchissimi balli occupavano gl’intervalli fra un atto e l’altro del dramma, con azioni e con favole allusive alle nozze delie LL. AA. RR. il primo, posto in iscena dal signor Pick, avea per titolo La corona della Gloria. Apollo e Marte, sopra i carri e con le insegne a loro convenienti, quegli accompagnato dal placido coro delle muse, e questi da una fiera coorte de’ suoi guerrieri, entravano nel tempio della Gloria a chiedere