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tornata del 9 maggio 1848



credo farmi interprete del voto di noi tutti, del voto del popolo che qui ci manda ad essere organo suo, proponendovi di mandare all’esercito gagliardo ed al Re valoroso che lo comanda una parola di fiducia, di ringraziamento solenne, onde egli sappia-che nelle gravi emergenze in cui ci troviamo, l’intiero paese è pronto a dare l’ultima goccia del suo sangue, l’ultimo suo soldato, l’ultimo suo scudo onde esca finalmente vittoriosa la nazionalità italiana, e ciascuno di noi possa dire morendo, anch’io ho contribuito a questa santa generosissima opera. Io propongo dunque che dal processo verbale consti che i Deputati della nazione non vollero, non poterono lasciar trascorrere la prima loro seduta senza dare ima solenne testimonianza della profonda riconoscenza e fiducia che l’intiero paese sente pel Re e per l’Armata (Applausi prolungatissimi).

IL PRESIDENTE mette ai voti tale proposizione.

(La Camera l’adotta all’unanimità).

Significa poi che domani si farebbe risultare delle acclamazioni nel processo verbale.

MOTTONE1prende la parola in questi termini.

Al voto dell’onorevole mio collega cui l’intera Camera si associava colle sue acclamazioni io desidererei che fosse espresso eziandio il desiderio che il Re non si esponga cotanto ai pericoli della guerra, mentre dalla sua vita pendono in gran parte i destini dell’Italia,.e ci è troppo cara quella vita perchè l’intero paese non si commova a vederlo così soventi esposto (Vivi applausi).

IL PRESIDENTE legge una lettera del signor abate Peyron colla quale dichiara che il principe Della Cisterna suo amico è deciso di rimanere senatore rinunciando alla deputazione di Avigliana,

Domanda quindi l’avviso della Camera sull’accettazione o rifiuto di detta rinuncia tanto più che non fu redatta dal Principe stesso.

(La Camera decide che la lettera si rimetta all’ufficio. incaricato della verifica dell’elezione suddetta.)

Chiama in seguito gli uffizi a presentare i rispettivi rapporti sulle elezioni.

FERRARIS relatore del I Ufficio, salito alla Tribuna riferisce favorevolmente sull’elezione del chiarissimo Vincenzo Gioberti a deputato del 3.° collegio di Genova,

(È approvata).

Sull’elezione del cav. Pinelli a deputato del collegio di Cuorgnè nasce il dubbie intorno alla sua eleggibilità come Primo Ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione. Si discute se tale qualità equivalga a quella d’Intendente generale. Vari sono i pareri su questa differenza di grado, quale venne sciolta mediante la presentazione della tariffa dei dritti di patente del 1770, dalla quale risulta la superiorità del grado di Primo Uffiziale sopra quello d’intendente generale; alcuni Ministri del Re confermano con fatti speciali tale superiorità, e la elezione sospesa del cavaliere Pinelli viene quindi approvata dalla Camera DEMARCHI propone alla Camera se lo relazioni degli Uffici debbonsi fare in iscritto od a viva voce.

(Dopo veri dibattimenti pro e contro si conferma l’opinione che basti la relazione a voce per essere già questa registrata nei processi verbali dei varii Uffici).

IL RELATORE DEL I UFFICIO riferisce quindi sull’elezione dell’avvocato Badariotti a deputato del collegio di Pancaliueri; esponendo il dubbio sollevatosi sulla validità di questa elezione siccome contraria all’art. 66 della legge elettorale, per essersi riunito in un solo locale l’eccedente numero di 400 elettori; ma osservando essersi adempite tutte le altre formalità, e considerando eziandio la difficoltà di rinvenire in Pancalieri altro locale per la seconda sezione di detto collegio, ed il non essersi trovati presenti tutti gli elettori e finalmente il non essersi fatta opposizione a tale nomina, a nome dell’Ufficio ne propone l’adozione.

(La Camera non disconoscendo la irregolarità commessa da quel collegio concorrendo però nei motivi addotti dall’Ufficio, approva l’anzidetta elezione).

Le relazioni det 2.° Ufficio sulla proposta del rispettivo Relatore sono rimandate alla prossima tornata.

SINEO, relatore del III Ufficio salendo alla Tribuna presenta alla Camera le elezioni del generale Durando a deputato per il collegio di Garessio @ dell’avvocato Caveri a quello di Sestri-Levante, osservando che in ambidue le elezioni venne obbliato il numero degli elettori inscritti, mentre però tutte le altre formalità vennero scrupolosamente osservate.

UN DEPUTATO propone di sospendere l’approvazione di queste due elezioni.

IL PRESIDENTE consulta la Camera se si debba o no sospendere la discussione attendendo l’arrivo di un supplemento a questi processi verbali.

(Passatosi alla votazione di prova e controprova, per essere dichiarata dubbia viene ripetuta).

PARETO, ministro degli esteri, osserva che non essendo del tutto schiarita la quistione sarebbe opportuno che la votazione fosse sospesa.

UN DEPUTATO aggiunge che lo stesso ufficio avea esternato il pensiero di richiamare le liste elettorali di quei collegii por verificare il numero degli elettori.

(La Camera dichiara quindi che le elezioni del generale Durando e dell’avvocato Caveri sono sospese sino alla presentazione delle rispettive liste elettorali).

IL RELATORE DEL II UFFICIO passa a riferite tre altre elezioni che l’ufficio ha riconosciuto intieramente regolari, cioè del marchese Rovereto a deputato del collegio di Voltri, dell’avvocato Boarelli pel collegio di Venasca, e dell’avv. Avondo pel collegio di Cossato.

(Presentate tali elezioni alla Camera vengono da essa approvate).

IL PRESIDENTE dichiara infine sciolta la seduta. alle ore 3 pomeridiane.          (Verb.)


Ordine del giorno per domani:


Alle ore 40 riunione dei rispettivi Uffici per la verificazione dei poteri;

All’una pomeridiana, seduta pubblica della Camera per la verificazione dei poteri.


  1. Qualche giornale attribuisce erroneamente al deputato Notta questa mozione.