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camera dei deputati — sessione del 1848



legio, come avvocato fiscale, e perciò funzionario amovibile dell’ordine giudiziario.

(La Camera dichiara nulle le tre suddette elezioni).

IL RELATORE DEL I UFFICIO salito alla tribuna propone l’approvazione delle elezioni:

Del marchese Vincenzo Ricci a deputato di Albenga;

Del generale Giacomo Durando a deputato di Mondovi;

Del signor Francesco Peravex a deputato di Annemasse;

Del signor Brignone Giuseppe a deputato di Pinerolo;

Dell’avv. Notta a deputato di Moncalieri;

Di Vincenzo Gioberti a deputato del terzo collegio di Torino.

(La Camera approva le suddette elezioni accompagnando da applausi quella di Vincenzo Gioberti).

Propone si sospenda l’elezione del capitano Francesco Guillot a deputato del primo collegio di Cuglieri denunciata da più elettori come il risultato d’intrighi, di raggiri, minaccie e corruzioni.

(La Camera ordina una severa inchiesta).

(Gazz. P.)

Espone che l’elezione di Évian1 nella persona del sig. Folliel presenta pure una grave irregolarità. Essendosi il Collegio diviso in due sezioni, il Presidente della seconda di queste rifiutossi a consegnare il verbale, dicendo che l’avrebbe fatto pervenire al Ministero, ma finora l’Ufficio non ne ebbe comunicazione, e a questo proposito fa osservare che questa inesplicabile condotta per parte del Presidente della 2.a sezione sig. Jourdan, potrebbe attribuirsi alla sua amicizia pel candidato competitore del sig. Folliet.

IL MINISTRO DI GRAZIA E GIUSTIZIA interpella il relatore domandando spiegazioni sopra un’accusa tanto grave.

IL RELATORE risponde esser questa una semplice induzione.

SANTA ROSA osserva risultare da un processo verbale pervenuto all’Uffizio a cui appartiene, non essersi potuto ad divenire ad un’elezione precisamente nel Collegio elettorale di cui ragiona il Relatore del primo Uffizio; quindi esterna la sua sorpresa nel sentir parlar d’un Deputato per un circondario in cui consta, per lui, non esservene alcuno. Crede però potere spiegar la cosa attribuendo l’accaduto ad un equivoco per cui le carte che erano dirette ad un Uffizio sian pervenute all’altro.

IL MINISTRO DI GRAZIA B GIUSTIZIA dopo aver richiamato al relatore che corre grande divario tra il sospetto d’una semplice irregolarità e quello d’un basso intrigo, esprime il desiderio che il membro dell’Uffizio che espresse il sospetto sopra il sig. Jourdan, senta il bisogno di non avventar un giudizio.

(Si pronuncia la Camera pel rinvio delle carte all’Ufficio).

UN DEPUTATO domanda l’appello nominale, pensando la Camera non essere più in numero.

(Si riconosce essere l’assemblea in numero sufficiente e quindi si pone ai voti se vogliasi continuare l’ordine del giorno. La prova è negativa). IL PRESIDENTE ricorda l’ordine del giorno per sabato già enunciato nelle antecedenti sedute. Finita quella discussione si continuerà la verificazione dei poteri.

SINEO E GALVAGNO propongono modificazioni nell’orario della Camera pel giorno di domani.

(Dopo osservazioni si determina che la Camera si riunirà negli uffizi dalle 8 alle 10 matt. Sedula pubblica dalle 10 ad un’ora, che verrà ripresa dalle 2 alle 5).

IL MINISTRO DEGLI ESTERI mentre molti deputati già abbandonano la Camera, richiama l’attenzione sulla proposizione di Jacquemoud e Ferraris tendente a che si formolasse la questione del domani.

FERRARIS sale quindi alla tribuna e si esprime in questi termini:

Se l’inamovibilità dei giudici conceduta dall’articolo 69 dello Statuto siasi acquistata per esercizio triennale preceduto all’osservanza dello Statuto.

Supposto deciso affermativamente questo punto, bisognerebbe poi esaminare se il triennio potrebbe calcolarsi anche a favore di chi esercitò funzioni di pubblico ministero, o prima di esso occupò ufficio giudicante; infine se i giudici nominati prima dello Statuto, ma da tempo inferiore al triennio, siano inamovibili.

PESCATORE fa delle osservazioni, e s’impegna una discussione. (I rumori c’impediscono di raccoglierla).

La seduta è levata alle 5 1|4.

(Canc.)


Ordine del giorno per la seduta del 13 maggio:


Alle ore 8 di mattina riunione negli Uffizi per la verificazione dei poteri;

Alle 10 seduta pubblica, continuazione dei rapporti intorno alle elezioni dei Deputati;

Alle 12 sospesa la seduta – Ad un’ora ripresa la medesima e discussione sull’eleggibilità dei funzionari dell’ordine giudiziario.


  1. Avvertasi che la Concordia scambiò il collegio di Evian con quello di Thonon ed il signor Folliet col conte Forax.