Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti.pdf/157

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gratuite, tali furono sommariamente le principali riforme state suggerite come base al voluto riordinamento, siccome appare dagli studi che vengono, come dissi, comunicati alla Camera. Riservandoci dì esporre i motivi che indussero il Governo ad accogliere in parte, ed in parte a modificare le proposte relative alle pensioni quando verremo-a discorrere delle condizioni finanziarie dello stabilimento, ci facciamo ora ad indicare quelli che ispirarono le sue deliberazioni in ordine alle altre proposte. E in primo luogo esso non potè accogliere la suggerita separazione delPAecademia indue diversi istituti, siccome quella che oltre al sollevare una grave questione di finanza mal si accorda colle sue idee in fatto di educazione militare. Ed infatti tale separazione richiederebbe l’allestimento di un nuovo locale per gli allievi del corso delle armi speciali, che per soprappiù non potrebbe stabilirsi se non nella capitale, dove soltanto si può avere il personale necessario al vasto insegnamento di quel corso: i pochi allievi di tale istituto, che non eccederebbero il numero di SO circa, non potrebbero sopperire col prezzo della pensione che ad una minima parte della spesa del personale di governo e del dispendioso personale insegnante, cosicché essa dovrebb’essere sopportata pressoché interamente dallo Stato*, l’adito aperto alPammessione immediata ne! corso delle armi speciali, a cui si tende generalmente, diminuirebbe grandemente il numero dei concorrenti al corso delle altre armi, il quale pure deve somministrare un numero di ufficiali sestuplo dell’altro. Per contro la riunione dei due corsi in un medesimo istituto, mentre ne migliora le condizioni economiche, fa ancora sì che l’uno si giovi dei maggiori studi dell’altro e questo alla sua volta ritragga deilo spirito militare più vivace di quello, con reciproca ed utilissima influenza. Quindi anche ne seguirà più uniforme impronta di educazione militare fra gii ufficiali delle varie armi, e vieppiù confermato quel legame di fratellanza, che, a Brio avviso, è uno dei più preziosi fruiti che abbia a desiderarsi da uu istituto militare. Per quanto concerne le condizioni d’ammessibilità dei giovani, ben volentieri il Governo accolse le fatte proposte, avuto però riguardo, quanto al prezzo delle pensioni, alle considerazioni finanziarie, che, come già si è detto, ci faremo fra breve ad esporre. Ma la proposta più grave, che sovrasta a tutte le altre, è quella di ridurre la durata dei corsi, onde segue, come conseguenza, l'ammissione dei giovani all’età assai innoltrata di circa 17 anni. La quale riduzione, sebbene richiesta da imperiose considerazioni, intaccherebbe tuttavia profondamente nella sua parte migliore (che è l’educazione militare) l’ordinamento attuale dell’Accademia, se non se ne correggessero gli effetti con altri provvedimenti. È forza riconoscere che tale riduzione è voluta dalla ristretta capacità dei locali dell'Accademia. Infatti essi non comprendono ora che 220 allievi epotrannoal più, mediante nuove disposizioni, riceverne 280, numero da cui non si potrebbero trarre i 70 uffiziali occorrenti ogni anno, se non ridueendo a tre anni il corso più numeroso di fanteria e di cavalleria, ed a quattro anni il corso delle armi speciali. Essa è voluta altresì dalla convenienza di porre gli istituti militari in armonia cogli altri istituti di pubblica istruzione, affinchè il passaggio possa aver luogo da questi a quelli senza lacuna, al qual fine l’ammessione nell’Accademia non potendo avere luogo, per la ristrettezza dei locali, all’età in cui i giovani compiono l’istruzione primaria, cioè agli anni 11 circa, è d’uopo che sia differita al termine dell’istruzione secondaria e dei corsi speciali tecnici che succede verso i 17 anni. Sessione df.l 1S&3-54 — ttemmenti Yol, 111. È13 Essa infine concorda perfettamente coi tempo necessario a compimento degli studi voluti sia nell’uno che nell’altro corso e coll’età richiesta dalla legge per l’avanzamento al grado di sottotenente. Senonchè richiedasi da un istituto militare non solo che esso fornisca aìl’esercito giovani istrutti nelle scienze militari, ma vuoisi altresì e soprattutto che li abbia formati militari per carattere e per sentimenti, vuoisi che ne abbia educato il cuore a tradurre in atto gli insegnamenti della scienza. Questo risultato così essenziale non può essere assicurato se non da una educazione militare instillala nell’età in cui si forma il carattere dell’uomo e maturata per molti anni; onde ho la convinzione che a tal uopo l’elà di 17 anni sia già di soverchio innoltrata e soprattutto che non sia sufficiente il breve giro di tre anni. Ammettendo pertanto come una necessità la riduzione negli anni di corso, si credette indispensabile che l’Accademia sia preceduta da un altro istituto militare, che intraprenda l’educazione dei giovani al termine dell’istruzione primaria, cioè ad 11 anni, e fornisca alla medesima, se-non tutti, almeno una gran maggioranza dei suoi allievi. Da queste considerazioni s’originarono successivamente vari progetti d’ordinamento consegnati fra i documenti, nei quali le diverse difficoltà sopra esposte non poterono trovare una soluzione attuabile, se non alla condizione di convertire il collegio di Racconigi pei figli di militari in istituto preparatorio all’Accademia. Non è senza esitazione che il Governo si è accinto a proporre di variare la destinazione di questo istituto che il Re Carlo Alberto creava coll’intento di provvedere all’educazione dei figli dei militari che, sia per la scarsità dei loro mezzi di fortuna, sia per le condizioni inerenti al servizio militare, mal potessero provvedere essi stessi a questo ufficio ; ma i nuovi ordinamenti dell’esercito avendo cambiato le condizioni di quel collegio rispetto al medesimo, esso diventerebbe superfluo e senza scopo, per non dir dannoso, se non gli venisse assegnato un nuovo posto nel sistema generale dell’istruzione militare. Questa istituzione infatti ebbe per mira d’usufruttare la beneficenza, che, siccome si disse, ne è il carattere principale, allo scopo di fornire all’esercito buoni elementi per la classe dei sott’ufficiali ; ma la maggior durata attuale del servizio sotto le armi e le scuole reggimentali forniscono ora il mezzo in tutti i corpi di avere sott’ufficiali non solo istruiti, ma anche abituati al servizio ed atti al comando ; cosicché riuscirebbe presentemente assai più dannoso che utile all’esercito che si nominassero solt’ufficiali per altra via che non per quella del merito acquistato in servizio nei rispettivi corpi. Inoltre, varie disposizioni deH’ordinaraento attuale del collegio richiedono radicali riforme, fra le quali principalmente l’obbligo imposto agli allievi di servire per 16 anni nell’esercito, e lo scopo unicamente militare dato all’istituto, per cui gli allievi che non hanno sortito dalla natura una disposizione al servizio militare sono, alla loro uscita dal collegio, fuorviati da ogni altro corso di pubblica istruzione e da ogni altro collocamento in carriera. Crediamo, infine, proposito degno del Governo e del Parlamento quello di dare un più ampio sviluppo al generoso pensiero del fondatore di questo collegio, conservandone il carattere benefico, ed aprendo ai suoi allievi l’adito all’Accademia e quindi a tutta la carriera mililare. Mentre i figli di militari che possono aspirare a diventare uffiziali hanno così un più ampio mezzo d’educazione, altre