Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti.pdf/419

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Autorizzazione alle divisioni amministrative di Novara Cuneo, Sassari, ed alle provincie di Novara, Sassari, Alghero, Ozieri, Cagliari e Nizza, di eccedere il limite ordinario deli’imposta, di contrarre mutui o di vincolare i loro bilanci avvenire. (Provincia di Nizza.) Progetto dì legge presentato alla Camera il 24 maggio 1855 dal ministro guardasigilli reggente il Ministero dell'interno (Ilattazzi). Signori! Tuttoché, per incarico avutone da! Ministero dell’interno. l’intendente generale di Nizza abbia rivolto a ciascuno dei membri di quel Consiglio divisionale un invito pressantissimo di intervenire alla Sessione ordinaria indetta per la seconda metà dello scorso novembre, la tornata andò deserta come negli anni precorsi, e l’amministratore predetto dovette formar» esso stesso ii bilancio della divisione per l’esercizio Ì8S5, in conformità del disposto dall’articolo 207 della legge 7 ottobre 1848. Fra le proposte dei Consigli provinciali che servir dovevano di base alla compilazione del mentovato bilancio, avvene una tenorizzata nei verbale della seduta tenuta il 20 ottobre 1854 del Consiglio provinciale di Nizza, giusta la quale la somma di lire 60,000 per cui la provincia medesima è tenula a concorrere animalmente nella formazione della rete stradale ordinata colla legge del 26 giugno 1853, dovrebbe essere accollala alla divisione. I motivi su coi fondasi così fatta proposta sono:

1° Che la citata legge quantunque non faccia cenno della divisione, tuttavia non dichiara che la spesa di cui si tratta debba essere a carico esclusivo della provincia, e trovar luogo nel suo bilancio speciale;

2° Che se fosse stato mente del legislatore che detto onere fO'Se esclusivo alla provincia, l’avrebbe, nell’imporglielo, autorizzata a varcare il limite ordinario della sua imposta durante tutto il periodo di anni richiesto per l’eseguimento dell’opera e per l’estinzione de! debito capitale che dovrà all’uopo inconirare sussidiariamente alle somme bilanciate annualmente, noto essendo che (’accennata somma di lire 60,000 non cape nel limite dell’imposta provinciale;

5° Che un tale silenzio, il quale non può supporsi accidentale, dimostra che nello spirito della legge la spesa deve essere divisionale e non speciale della provincia ;

4° Finalmente che in appoggio alla tesi sostenuta dal Consiglio provinciale stanno gli articoli 188 e 224, numero t della legge 7 ottobre 1848, col primo dei quali vennero fusi in una sola massa gli Interessi attivi e passivi delle provincie che compongono una divisione, coll’altro sono dichiarate divisionali le spese di costruzione e sistemazione delle strade provinciali. fra cui vogliono essere annoverate quelle di cui è quistionc che sono destinate a surrogare la via detta di Barcellonetta costrutta a spese delia provincia. E mia opinione che i motivi su cui poggia la deliberazione del Consiglio provinciale non abbiano sufficiente fondamento, e che l’onere che vorrebbe declinare non possa essere vólto a carico della divisione. Poche parole basteranno a dimostrarlo. La legge del 7 ottobre 1848 ha bensì fuso in una sola massa gli interessi attivi e passivi in genere delle provincie consociate, ma contemporaneamente ammise che queste potessero conservare ancora una separazione di interessi per gli stabilimenti ad esse speciali, fra cui vanno annoverali s consorzi per la costruzione di strade che non abbiano i caratteri voluti per essere annoverate fra quelle provinciali. E questo si verifica appunto nel caso concreto, perchè le vie a costruirsi nelle valli dello Sterone, del Varo, della Tinca e delia Vesubia non hanno alcuno dei caratteri che contraddistinguono le provinciali, e che sono designati all’articolo 4, titolo 1 del regolamento I annesso alle regie patenti del 29 maggio 1817. Questo, riguardo all’ultimo obbietto. Rispetto ai primi, mi basterà osservare che Se leggi del 24 giugno 1852 e 1° maggio 1853 pongono a carico delle prov i nei e una parte delle spese relative ai porti senza dichiarare che desse siano speciali e debbano trovar luogo al titolo 3 dei bilanci divisionali e senza autorizzare le provincie a varcare ii limite ordinario della loro imposta, per farvi fronte, quantunque per la maggior parte di esse l’impesta normale non vi basti (testimonio i progetti di legge che ho già avuto l’onore di presentare alla Camera per autorizzare le provincie di Genova, Savona, Sassari, Alghero, Ozieri e Tempio ad oltrepassarlo), e tuttavia nessun Consiglio provinciale pretese finora di accollare simili spese alla rispettiva divisione, ed anzi quello stesso di Nizza, malgrado l’uniformità delle circostanze che concomitano 1’ una spesa e l’altra, non pose in campo pure un dubbio suffa pertinenza di siffatto onere. Ciò posto, io opino che sia mestieri affogare d’ ufficio per quest’oggetto ia somma di lire 60 000 fra le spese speciali della provincia di Nizza, le quali coll’aggiunta di quelle relative ai porti di Nizza e Villafranca per gli anni 1853 e 1855 e dei sussidi accordati affa strada da Mentono a Sospello, al ricovero provinciale di mondiciià ed alla scuola di commercio, ascendono a lire 76,881 09 cui non bassi da contrapporre alcuna entrata. Ad autorizzare il riparlo della corrispondente imposta tende il progetto di legge che d’ordine dei Re depongo al banco della Presidenza corredato da parecchi documenti illustrativi, fra cui il verbale a stampa della seduta tenuta dal Consiglio provinciale di Nizza il 18 otlobre 1852, da cui appare in modo mcorffrovertibile che anche nel concetto dei suoi rappresentanti, la provincia e non la divisione doveva assumere la quarta parte della spesa, cui avrebbe dato luogo ta costruzione delle vie lungo le valli sopra ricordate. Io non dissimulo affa Camera che molto gravosa riuscirà la imposta che colpirà i contribuenti delia provincia, i quali dovranno pagare ira le due imposte divisionale e speciale 52 centesimi addizionali; non devo però ommetlere di osservare che nel 1854 tutte le provincie componenti le divisioni di Annecy, Ivrea e Savona sopportarono un onere che in media supera quello di Nizza, come appare dal seguente quadro :