Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti.pdf/87

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favore, col diminuire i carichi del Governo, e dare un tenue compenso agli immensi vantaggi che avrebbe acquistati, ed assolutamente non gli sembra che esso chiedesse ai Governo l’eseguimento di opere estranee ai bisogni delia ferrovia e della navigazione lacuale che ne prosegue l’esercizio, come il Consiglio comunale lo spiegò esso stesso ne! primordio del suo atto, enunziando che si trattava della formazione di porto per servire aìl’imbarco ed allo sbarco in continuazione della strada ferrata. Che l’opera io costruzione, sia o non sia tecnicamente un porto, non tocca a! municipio di Arona di discuterlo; il suo impegno morale è consumato dal momento che il servizio tra ia ferrovia ed ii iago diventi ho fatto costante e compiuto ; dal momento che, per compierlo, siansi dovute fare strettamente quelle sole opere che l’amministrazione ha giudicate all’uopo necessarie; ed il vostro ufficio crede che le lagnanze che il Consiglio di Arona ora muove sull’occupazione del lido, per liberarsi dalle sue profferte, siano moralmente un fatto deplorabile. Quindi il vostro uffizio centrale non potè a meno di lamentare altamente che dal Ministero siansi trascurate le pratiche opportune per condurre fin da principio la questione a quel risultato che ora la trascuranza stessa rende più scabroso e più difficile; ma, consentaneo al suo proposito di non entrare nel lato puramente legale della questione, crede che ii Senato compia per ora convenientemente il suo mandato, quando alt’adozione della legge faccia precedere un ordine dei giorno, di cui l’ufficio centrale si riserva di sottoporvi il tenore dopo che avrà sentite le spiegazioni del signor ministro. Requisitoria del pubblico Ministero per promuovere giudizio penale contro il deputato Chenal. Trasmessa alla Camera il 27 giugno 1854 dal ministro di grazia e giustizia (Raltazzi). Il sottoscritto si reca a premuroso officio di trasmettere al presidente della Camera dei deputati la qui unita rappresentanza pervenutagli dall’avvocato fiscale presso il tribunale di prima cognizione di Torino, diretta al Parlamento, onde essere autorizzato a promuovere il giudizio in via di citazione diretta contro il deputato del collegio di Sallanches avvocato Cbenal, per ingiurie fatte in pubblico a Eugenio Bert in questa città nel giorno 27 prossimo passato maggio; e prega S. S. illustrissima di voler dare alla detta rappresentanza l’opportuno corso, a mente dell’articolo 45 dello Statuto. Rappresentanza dell'avvocato fiscale presso il tribunale di prima cognizione dì Torino in data 24 giugno 1854. Illustrissimi Signori ! — Bert Eugenio fu Pietro da Torre Luserna,residenteinTorino, rappresentava al signor avvocato fiscale generale, ed indi denunciava formalmente ai sottoscritto d’essere stato nei 27 maggio ultimo, da prima sotto i portici di Po, e successivamente, alcuni istanti dopo, sotto l’atrio del già palazzo Carignano, ingiuriato dal signor avvocato Agricola Chenal, deputato di Sallanches, colie seguenti espressioni intaccanti il suo onore e la sua riputazione, cioè... tu es une canaille, un goujat, un coquin, un filou, un voleur, un joueur, eie, eie, e simili. L’istanza per l’opportuno procedimento fu dai Bert deposta con tutte le forme dalla legge prescritte, e sotto tutti i diffidamenti designati dalia natura dell’azione; venne anzi perdi più dal querelante indicalo qual testimonio presente e riconosciuto infra la moltitudine delle persone che assistevano alla scena denunciata lo stesso deputato cavaliere avvocato Brignone. Ora, in questa condizione di risultamenti non può il pubblico Ministero dispensarsi dal promuovere il relativo giudicio avanti il tribunale contro il signor deputato Chenal siccome imputato di ingiurie pubbliche; ma occorrendogli per tale effetto, e previamente l’assenso prescritto dall’articolo 45 dello Statuto, egli ne porge l’occorrente richiesta a codesta Camera dei deputati ed alle SS. LL. illustrissime ed onorevolissime. L'avvocalo fiscale di Torino M. Castellamonte. Relazione fatta alla Camera il 1° luglio 1854 dalla Commissione composta dei deputati Valerio, Rocci, loia, Guglianetti, Falqui-Pes, Robecchì e Deforesta, relatore. Signori! — L’avvocato fiscale presso il tribunale di prima cognizione di Torino chiede di essere autorizzato a promuovere giudizio per via di citazione diretta contro il deputato di Sallanches avvocato Agricola Chenal per pretese ingiurie profferte in pubblico contro Eugenio Bert in questa città nel giorno 27 maggio p. p. Fra li sette uffizi della Camera, sei hanno opinato, gii uni all’unanimità assoluta, e gli altri all’unanimità meno un voto, che non sia il caso di accogliere quella domanda, ed il settimo uffizio ha dato un voto di fiducia al suo commissario. La Commissione poi ha unanimemente adottata la stessa opiaione, mossa dalle seguenti considerazioni. Essa ha cominciato per proporsi due questioni preliminari: la prima, se in presenza della esplicita dichiarazione fatta dal signor Chenal alla Camera che, non solamente non intendeva opporsi alla surriferita domanda, ma che anzi egli supplicava la Camera stessa di accoglierla favorevolmente, non volendo coprirsi di alcun privilegio, e desiderando che ia giustizia abbia il libero suo corso, possa ancora deliberarsi, se si debba o no concedere la richiesta autorizzazione; la seconda, se per emettere it suo giudizio la Camera possa entrare nell’indagine della verità dei fatti asseriti da! querelante. E le ha risolte entrambe affermativamente. Per verità, la disposizione dell’articolo 45 dello Statuto, per cui nessun deputato può essere tradotto in giudizio in materia criminale senza il previo consenso della Camera, non è già un privilegio personale in favore dei deputati, ma sibbene una cautela politica nell’interesse dell’indipendenza e della dignità dei rappresentanti della nazione. Facile quindi riesce il comprendere come non sìa in facoltà dei membri della Camera di rinunciare a quella immunità stabilita dallo Statuto. La dignitosa dichiarazione fatta dal signor Chenal ha pertanto bensì potuto essere sentita con soddisfazione dai suoi colleghi, perchè prova come i rappresentanti della nazione, quali hanno il sublime mandato dì fare la legge, sono essi i primi ad avere rispetto e confidenza nella giustizia dei magistrati, ai quali è affidato quello non meno delicato di applicarla, ed essere argomento favorevole alla di lui innocenza; ma non potrebbe impedire alla Camera di rifiutare l’autoriz-