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Relazione del presidente del Consiglio e ministro delle finanze (Cavour), 28 dicembre 1853, con cui presenta al Senato il progetto di legge approvato dalla Ca- mera nella tornata dello stesso giorno.

Sienori ! — Ho l’onore di presentare al Senato il progetto di legge inteso ad autorizzare l’esercizio provvisorio dei bi- lacci 1854.

Non occorre che io ricordi alla Camera che l’anno sta per terminare, e quanto perciò sia necessario ed urgente che questa legge venga votata immediatamente onde i pubblici servizi non soffrano interruzione,

Pregherei dunque il Senato a volerne sollecitare la disa- mina per quanto sará compatibile col regolamento che lo regge.

PROGETTO DI LEGGE.

Art, 4. Identico al progelto del Ministero.

Art. 2, Provvisoriamente, sino alla pubblicazione dei ruoli dell’anno 1854, Ja detta riscossione delle imposte dirette, quanto alla prediale ed ai fabbricati, sará operata su quelli del 1855 e nella misura in cui furono per tale anno sta- bilite.

Art. 3. Identico al progetto del Ministero.

Relazione fatta al Senato îl 29 dicembre 1853 dall’uf- ficio centrale, composto dei senatori Regis, Colla, Ma- rioni, Cotta e Caccia, relatore.

Sienon1! — Coll’ultimo giorno dello spirante anno ces- sando nel Governo la facoltá di riscuotere le tasse e le im- poste, come sí di pagare le spese dello Stato, il ministro delle finanze vi ha ieri presentato un progetto di legge di- retto a far autorizzato il Governo a riscuotere sino a tutto il mese di marzo prossimo venturo le tasse e le imposte sí di- rette che indirette, a smaltire i generi di privativa dema- niale secondo le vigenti tariffe, ed a pagare le spese dello Stato ordinarie d’ogni sorta e le straordinarie che non am- mettono dilazione, comprese quelle da soddisfarsi a periodi anticipati, o che dipendono da obbligazioni anteriori, nei li- miti stessi fissati nei bilanci del 1853, e colle riduzioni pro- poste in quelli del 1884. Operandosi la riscossione delle im- poste dirette, quanto alla prediale ed ai fabbricati sui ruoli dell’anno 1853, e nella misura in cui furono per tale anno stabilite, sinchè possa aver luogo la pubblicazione di quelli dell’anno 1854.

Per ultimo viene richiesta la rinnovazione per tutto l’anno

1854 della facoltá concessa dalla legge del 31 gennaio 1852 al ministro delle finanze di emettere Buoni del tesoro sino alla concorrente di venti milioni in anticipazione delle im- poste. - 1 molti ed importanti lavori che tennero occupati i diversi Ministeri durante la scorsa Sessione parlamentare, e per ul- timo il discioglimento poscia avvenuto della Camera elet- tiva, persuadonoò l’ufficio centrale come abbia dovuto riescire impossibile al ministro di finanze di compiere prima d’ora la presentazione dei bilanci dell’entrante anno 1854, sebbene non pochi dei medesimi giá si trovassero preparati sino dalia metá dell’anno.

Per queste considerazioni, e non senza la ferma lusinga

che, cominciando daibilanci per l’anno 1885, la presentazione loro al Parlamento sará per aver luogo nel termine prefinito dalla legge del 23 marzo 1853, e cosí in epoca da poter es- sere discussi ed approvati a tempo debito, per cui non sará piú per riprodursi il caso di provvisorio esercizio dei bilanci, unanime l’ufficio centrale vi propone, con l’organo mio, l’a- dozione pura e semplice del progetto di legge di cui si tratta, ben inteso che il concetto dell’articolo 3 riguardante i Buoni del tesoro si ritenga come lo intende l’ufficio centrale e non esiterá certamente a dichiararlo il Ministero, nel senso che l’ammontare di tali titoli non sará mai per eccedere in ogni tempo lo stabilito limite di venti milioni.

Bilancio dell’esercizio 1854.

Relazione generale del presidente del Consiglio, mini- stro delle finanze (Cavour), 27 dicembre 1853, con cui presenta è progetti di legge di approvazione dei bilanci attivo e passivo.

Sienori! — Duolmi di essere costretto di inaugurare que- sta nuova Legislatura col sottoporre alle vostre deliberazioni un bilancio anormale che presenta ancora un notevole disa- vanzo fra le entrate e le spese.

Una serie di sfavorevoli circostanze e di gravi calamitá fece sí che non potessero verificarsi le speranze che io manifestava, or è un anno, intorno al bilancio del 1854, ed è causa che la cessata Legislatura si chiudesse senza avere ultimata la gran- d’opera di ristauro alla quale lavorato aveva con sí costante zelo, con sí illuminata fermezza per lo spazio di quattro anni.

Debbo perciò, o signori, richiedere il vostro concorso per vincere le ultime difficoltá finanziarie che ci rimangono a su- perare.

Il vostro patriottismo ci fa sperare che non cel negherete e che, grazie a voi, ci sará dato di chiudere la voragine dei disavanzi. i

Per raggiungere questa tanto desiderata meta non si ri- chieggono oramai nè sforzi, nè sacrifizi stracrdinari; basta, a mio credere, il perseverare nel sistema economico e finan- ziario che da piú anni seguiamo. A ciò credere v’indurrá il paragone dello stato in cui versavano le nostre finanze alcuni anni addietro, ed il loro stato presente, ed il giá fatto col da farsi: ed io mi lusingo che l’esposizione scrupolosamente esatta che io sto per farvi del bilancio del 1854 e della con- dizione probabile delle nostre finanze alla chiusura di quel- l’esercizio, v’inspirerá un’ intera fiducia nell’avvenire.

Il progetto di bilancio del 185% si riassume nelle seguenti cifre:

Spese ordinarie . . . . . L. 131,020,U46 69

Spese straordinarie, . . . ....» 48,293,848 26

Totale . . . L. 149,314,294 95

Entrate ordinarie. . . . .... . L. 117,925,140 50 Entrate straordinarie. . .... 7,157,921 29

125,061,061 59

nenti _»rn

Totale ... . L.

Epperciò un disavanzo nella parte ordina- ridi: i o i casier è La

13,097,306 39 E nella parte straordinaria di. . . .»

11,155,926 97 21,253,233 36

Paragonato al bilancio del 1853 avremo i seguenti risul- fati:

In complesso . . . L.