Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti I.pdf/112

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Nella sua relazione sull’alienazione della rendita di lire 4,000,000, il deputato Lanza calcolava la passivitá degli eser- cizi 1852 e retro alla somma di lire 37,401,396 65 cioè a lire 5,592,864 35, oltre quanto venne accertato alla chiu- sura dei conlí del 1852.

Questo miglioramento delia situazione finanziaria all’epoea sovrindicata proviene da un aumento nelle entrate e da una diminuzione nelle spese del 1852, rispetto ai dati presuntivi somministrati dal Ministero delle finanze.

Il bilancio del 1853 fu votato nelle seguenti cifre:

Passivo . . L. 150,927,376 35

Attivo. . .» 109,2235,954 84

Disavanzo presunto . . L. 44,705,444 49

L’attivo però deve essere aumentato del prodotto dell’alie- nazione della rendita di 2 milioni autorizzata cella legge del 13 febbraio 1853. Quest’alienazione produsse all’ incirca lire 45,530,000 (1).

Aggiungendo questa somma all’attivo, la passivitá dell’anno scompare, e si avrá un avanzo di lire 3,626,558 51.

Essendo ancora lontana l’epoca del chiudimento deli’eser- cizio del 1853, non possiamo calcolare in modo esatto i suoi risultati definitivi onde paragonarli ai calcoli presuntivi che servirono di base alla formazione del bilancio.

Tuttavia dai dati raccolti si può stabilire senza timore di gravi errori che:

-Le entrate saliranno (non compresa l’alienazione della ren- dita di lire 2,000,000) a lire 111,214,051 74,cioè a lire 2,000,000, oltre il presunto, e tenuto conto del prodotto della suddetta rendita a lire 156,344, 054 71.

Le spese possono calcolarsi al maximuma L. 183,492,528 16 cioè in piú del bilancio lire 2,565,154 83.

Questa maggiore spesa, che si può con fondamento sperare di vedere ridotta nella liquidazione definitiva dei conti, è ca- gionata dai crediti votati dopo l’approvazione del bilancio:

4° Per la costruzione del tronco da Novara ad Arona;

2° Per nuove linee telegrafiche, e da alcuni crediti sup- pletivi necessari sia dalla giá prevista insufficienza del fondo stanziato per le spese di giustizia, sia dall’aumento pro- vato nel prezzo dei viveri somministrati alle truppe.

Le entrate probabili essendo dunque cal-

colate a. . L. 156,544,054 71 e le spese a . .» 153,492,528 16

L’esercizio del 1853 presenterá un’atti-

vitá di (0... ./... +. + +. + L. 5,051,523 55 la quale ridurrá la passivitá degli esercizi

anteriori stabilita in. . .......» 31,898,532 30 È ca iena eni e BI

A formare questo disavanzo concerrono le assegnazioni per l’estinzione delle rendite del debito pubblico portate nei bilanci degli anni addietro e non impiegate.

Questi residui, che costituiscono una passivitá meramente fittizia, debbono scomparire dai conti dello Stato, onde gli spogli presentino la vera situazione del tesoro.

1 fondi d’estinzione non impiegati giun-

geranno al 1° gennaio venturo a. . . . L. 20,500,000» Deducendo questa somma dalla passivitá sovranofata di <.<... ......» 28,757,008 75

avremo pel disavanzo degli anni 1855 e Petro... 20.44 ++ La 8,287,008 75

.(1) Rimanendo a regolare alcune spese di commissione, ed a sistemare il conteggio degl’ interessi non si può ancora dare la cifra precisa del prodotto netto ricavato dall’alienazione della rendita di lire 2,000,000,

Onde farsi ora un’idea della condizione del tesoro alla sca- denza dell’esercizio che sta per incominciare, ammetteremo i calcoli presuntivi che haono servito alla compilazione del bilancio che viene sottoposto alle vostre deliberazioni.

Spesa presunta del 1854, L. 459,5414,294 95

Entrate.» 125,061,061 59

Disavanzo . . L. 21,%53,235 56 il quale aggiunto alla passivitá degli esercizi e retro di .

%

8,257,008 75

stabilisce il disavanzo alla chiusura dell’anno | I9BRA se ce a Disavanzo però che se si tien conto dei fondi d’estinzione per acquisti al corso iscritti nei bilancio 1854, che non si impiegheranno, calcolabili. ././././..././.. 2.»

32,510,242 11

5,000,000 » 27,510, 242 11

Si riducea. .. . L.

Da questi calcoli, scevri da qualsiasi illusione, suscettibili assai piú d’essere modificati in bene che in male, ne canse- gue che alla chiusura dell’esercizio 1854, ultimo bilancio nel quale le spese e le entrate ordinarie Ron si pareggieranno, avremo a provvedere ad una passivitá di circa 27,000,000.

Prima di chiudere questa mia relazione reputo opportuno il porvi sott’occhio qual sará l’ammontare dei pesi che le passate vicende, le grandi imprese portate a compimento avranno costretto di gravare l’avvenire.

Al primo gennaio venturo il debito pubblico dello Stato può stabilirsi nelle seguenti somme :

Rendita anuna Debito perpetuo del 1819 L. 2,418,755 72 Debito perpetuo della Sar-

degna... 0...» 20,906 56

Debito redimibiledel1819» 1,150,267 75

Capitale 18,514,674 40

448,151 20 22,605,388»

Id. 1831» 900,048 47 8,000,909 40 Debito feudale della Sarde- gna 1838. . . ... >» 448,886 87 8.977.757 40 Debito della Sardegna del 1844...» 141,300» 2,826,000» Debito contratto nel 1848» 2,537,171 70 50,743,434»

Debito Rothschild . . .» Debito anglo-sardo. . . >» Debito 3 per cento . " Obbligazioni del 1854 .

11,475,562 81 4,500,000» 1,985,000 »

229,511,256 20 90,000,000 » 46,516,666 66

» 701,720» 17,543,000» td, 1849.» 763,480» 19,087,000» Id. 1850.» 699,280» 17,482,000»

L. 27,719,354 88 574,826,164 26

Se a questa somma del debito pubblico consolidato aggiun- giamo il disavanzo probabile dell’esercizio 1854 e retro di lire 27,000,000, al quale converrá provvedere o col debito galleggiante o colla creazione di nuove rendite, troveremo che, tenuto conto di tutte quante le passivitá, il debito pub- blico dello Stato alla chiusura del 1854 ascenderá a 593 mi- lioni. Questa cifra è grave, non lo neghiamo, ma essa serò non è tale da incuierci seri timori sulle sorti future delle no- stre finanze, e da inspirare la menoma sfiducia sulla soliditá del nostro credito.

Se si pon mente alle condizioni finanziarie della massima parte degli Stati europei, si vedrá che il nostro debito pub- blico non è esuberante rispetto alla popolazione, alla ric- chezza, ai redditi del nostro Stato. Per provare il nostro as- sunto non istituiremo confronti colle grandi potenze che ci circondano, giacchè ci si oppone essere noi in condizioni po-