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però non possono nemmeno al dí d’oggi essere totalmente complete rispetto a veruno di quelli ; avvegnachè, per giudi-
- care coi voluti elementi dg merito delle rispettive loro ca- tegorie risguardanti alle nuove amministrazioni centrali, oc- corrono schiarimenti che vennero richiesti e non si sono an- cora ricevuti. :
Ci parve tuttavia spediente, piuttosto che indugiare da vantaggio, spiegarvi intanto il parere nostro su quelle cate- gorie per le quali la perdita di tempo, che cagionerebbero domande di ulteriori spiegazioni, non sarebbe dall’atilitá di queste sufficientemente compensata. E però, ventilate le ca- tegorie del progetto di bilancio della giustizia e degli affari ecclesiastici, astrazione fatta dalla prima di quelle pel testè addotto motivo, la Commissione mi affidò l’incombenza di esternarvi in ordine alle medesime il suo sentimento.
A taluopo non abbisogneranno molte parole. Ed invero, niuna questione le convenienze parlamentari ci permettono di trattare, il cui scioglimento dipenda dal giudiziario rior- ganamento, giá dalla Camera ad apposita sua Commissione demandato. Quanto alle spese ecclesiastiche abbiamo la ven- tura di trovarci, coll’attuale guardasigilli del Re, d’una stessa opinione. Poche del pari e brevi saranno le nostre riflessioni sulla forma estrinseca del progetto di cui ci occupiamo, quan- tunque essa lasci grandemente a desiderare : essendo che ci costringe anzitutto l’epoca in cui siamo a ristarci da trasporti e cambiamenti di denominazione e numero delle categorie, i quali, atteso le imputazioni di spese che giá furono, e che prima della definitiva fissazione del bilancio verranno fatte sulle medesime categorie quali ora sono tenorizzate, potreb» bero facilmente produrre un pericoloso scompiglio nella con- tabilitá ; nè ci faremo, del rimanente, ad intrattenere la Ca- mera delle irregolaritá di minor momento onde ribocca il presente progetto, e che sará agevole evitare in avvenire, solo che il signor guardasigilli ed il signor ministro delle fi- nanze inculchino ai loro impiegati lo studio e la precisa ese- cuzione della legge del 23 marzo 1853, e riveggano colla ne- cessaria attenzione, prima di presentarli alla Camera, i lavori di cui essi soli sono risponsabili.
Il bilancio di cui si tratta venne stabilito pel passato eser- cizio nella somma di. ..........L. 6,278,021 60
Sono inscritte nel progetto di bilancio pel 18500. 6,264,516 22
+. L 13,705 38
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Onde apparirebbe l’economia di . .
Se non che, nella sostanza, a meno ancora o nulla siriduce il divario della vera spesa ammessa nel 1853 a quella pro- posta per l’esercizio corrente, e ciò, stando al progetto stam- pato ; giacchè recarono poi un reale risparmio parecchie di- minuzioni di fresco operate, delle quali cose tutte partico- larmente discorreremo a suo luogo nella rivista che impren- diamo di fare dei crediti dal Governo addomandati.
TITOLO I. — SPESE ORDINARIE.
Questa prima parte del progetto di bilancio consta di ven- tiquattro categorie, comprese sotto le seguenti rubriche :
4° Ministero per gli affari ecclesiastici e di grazia e giu- stizia;
2° Giudiziario ;
3° Spese ecclesiastiche ;
4° Spese diverse e comuni.
Ciascuna di tali sezioni fu oggetto in seno della Commis- sione vostra di speciali osservazioni, che nell’ordine stesso del bilancio abbiamo l’onore di esporvi qui appresso.
Ministero per gli affari ecclesiastici e di grazia e giustizia.
Categoria 1. Personale, lire 103,600.
La presente categoria rimane sospesa per le ragioni dichia- rate di sopra.
Categoria 2. Spese d’ufficio, lire 12,000.
Nei bilanci del 1849 e del 1850 le spese d’ufficio ascende- vano alla cifra di lire 22,000. Venivano ridotte per gli eser- cizi 1851 e 1852 a lire 13,000. Proposte in questa somma dal Ministero per l’anno passato, furono ancora ristrette a lire 12,000 dalla Camera. Piú non sembrano al presente suscet- five di nuova sottrazione.
Categoria 3. Spese postali, lire 24,500.
Il guardasigilli di S. M. va affatto esente, come i suoi col- leghi e parecchi altri principali funzionari dello Stato, dalle spese di posta all’interno, perlochè non occorre su questa categoria, relativamente al Ministero, che l’imputazione di una tenue somma per le provenienze dall’estero laddove una ben maggior somma è necessaria rispetto ai magistrati, tribunali e giudici, il che mostra essere la presente categoria qui male collocata sotto la rubrica del Ministero. Quindi è che si eccita il signor guardasigilli a portarla nei bilanci av- venire in sede piú appropriata.
Si raccomanda eziandio al signor ministro la divisione di questa categoria in articoli, divisione troppo spesso dimenti- cata, benchè prescritta dalla legge.
Quante all’entitá del domandato-stanziamento, la Commis- sione non può a meno di ravvisarlo eccessivo. Essa è per- suasa che, dove siano con attiva sopravveglianza fatti ces- sare gl’invalsi abusi, basterá la somma di lire 20,000, alla quale perciò stima potersi limitare questa categoria.
Essa infine chiama l’attenzione del Ministero sul punto di vedere se non sarebbe piú conveniente di comprendere le spese postali in quelle d’ufficio.
Giudiziario.
Stanno inscritte in questa sezione quindici categorie delie quali le prime undici abbracciano gli stipendi del personale e le spese d’ufficio della magistratera. Mancano solo le spese d’ufficio per le giudicature di mandamento, come quelle che sono a carico dei comuni. Le suddette undici categorie tro- vansi bilanciate come segue :
Categoria B. Magistrato di Cassazione (Personale), lire 214,100.
Categoria 5. Magistrato di Cassazione (Spese d’ufficio), lire 6800.
Categoria 6. Magisirato dellaCameradeiconti(Personale), lire 101,224.
Categoria 7. Magistrato della Camera dei conti (Spese di ufficio), lire 10,100.
Categoria 8. Magistrati d’ Appello (Personale), 1,124,631 lire.
Categoria 9. Magistrati d’Appello (Spese d’ufficio), lire 42,950.
Categoria 410, Consolati (Personale), lire 34,880.
Categoria 11. Consolati e tribunali di commercio (Spese d’ufficio), lire 5800.
