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In opposizione a questa regola fondata sulle buone mas- sime della contabilitá, si è proposta la presente categoria nell’intento d’impiegare la maggior parte del chiesto fondo in spese per niente accidentali, ma anticipatamente e speci- ficamente prevedute, quali sono i sussidi e le sovvenzioni.

Noi invitiamo il signor ministro a non piú portare per l’av- venire in questa categoria spese che in essa non trovano ra- zionalmente luogo.

Ci sembra frattante sufficiente pel 1854 la somma di lire 20,000.

TITOLO II — SPESE STRAORDINARIE.

In questo secondo ed ultimo titolo vennero riprodotte dal precedente bilancio tre categorie che salgono a piú d’un mi- lione, colla sola differenza della diminuzione di un maggiore assegnamento di lire cento. Le comunicazioni però fatteci nel corrente mese dal signor guardasigilli ci pongono in grado di effettuare alcuni risparmi, mentre d’altra parte c’inducono ad aggiungere un tenue stanziamento per una nuova cate- goria.

Passiamo ad esaminare partitamente le ministeriali pro- poste.

Categoria 2%. Maggiori assegnamenti sotto qualsiasi denominazione, lire 8668 80.

Il signor ministro della giustizia ba per quesfa categoria operato analogamente a quanto abbiamo poc’anzi veduto ri- spetto alla categoria 23 ; egli l’ha diminuita di nove assegni montanti a lire 2680, onde piú non occorre che la somma di lire 5988 80.

Categoria 26. Costruzione di un palazzo di giustizia in Ciamberí, lire 200,000.

Perfettamente regolare si debbe riconoscere la presente categoria qui inscritta in esecuzione della legge del 253 di- cembre 1852, colla quale fu autorizzata la spesa straordi- naria di lire 600,000, da ripartirsi per terzo fra gli anni 1852, 1855 e 1854.

Categoria 27. Assegni e sussidi per il clero di Sardegna, lire 800,000.

Fu prima cura dei commissari vostri, a proposito dell’at- tuale categoria, interrogare il signor guardasigilli sul punto di sapere di quanta e quale riduzione sia essa suscettiva.

Rispose il signor ministro essere primieramente indispen- sabile, per spese giá accertate e continuative, l’allocazione di ...... VETTTETA TT TET L. 674,459»

Soggiungesi doversi inolire bilanciare a cal- colo, con dichiarazione però.che in niun caso non

| possano venir eccedute le seguenti somme :

1° Per supplementi di assegno . . . ...» H1,h10» 2° Per sussidi a chiese parrocchiali. . ..» 541,000» 3° Per sussidi individuali. . .......» 5,000» 4° In via di previsione per l’assegno, quando ne venisse il caso, all’arcivescovo di Cagliari, in . piú delle lire 1440 corrisposte nel 18553 al vi- cario generale . .......00» 11,560» Totale . .. L. 751,409»

Si riferí finalmente alla saviezza della Camera intorno ’au- torizzazione di sussidi a parroci e vice-parroci per la con- corrente di lire 241,430, quante, cioè, occorrerebbero a sup- plire, sulla base di lire 400 e 200 rispettivamente, agli as- segni minori di tali cifre, stati ragguagliati all’accertato am-

montare delle singole quote decimali di essi parroci e vice- parroci senza tener conte degli utili loro derivanti dalle percezioni eventuali ed indirette sugli appalti e sulle cellette di decime spettanti ad altri prebendati.

La Commissione vostra non dissente, per l’esercizio di cui ora si tratta, di stanziare le lire 752,409 suddette.

Ma porta ben diversa opinione rispetto all’altra somma, corrispondente ai vantaggi provenienti dalle collette e dagli appalti; imperocchè nè si può invocare, per la sua ammes- sione, la legge del 23 marzo 1853, la quale non concedette assegni e sussidi che a quei membri del clero o corpi eccle- siastici cui per ragione propria e per diretto titolo competeva la riscossione delle decime, nè la Commissione scorge motivo per imporre questo nuovo peso alle non molto floride finanze dello Stato, mentre anzi crede di dover esprimere il voto che il signor guardasigilli, come delle spese ecclesiastiche di ter- rafermo, cosí pure di quelle cui riguarda la presente cate- goria, trovi modo di esonerare totalmente i contribuenti a partire dal 1855.

La nuova categoria è stata proposta, come si accennò di sopra, dal signor guardasigilli in aggiunta a quelle del pro- getto di bilancio,

Concerne essa gli alguazili. L’ufficio di costoro consisteva unicamente nello scortare al Iuogo del supplizio i condan- nati alla pena capitale e nel far eseguire l’esemplaritá della berlina.

Essendosi ora stabilito che la scorta pei condannati alle dette pene debba anche in Sardegna essere somministrata dai guardiani delle carceri, diviene perciò inutile il corpo degli alguazili.

I loro salari piú non farono inscritti pel 1854 sul bilancio dell’interno, dove prima erano allogati nella somma di lire

‘4204 80.

L’attuale istanza, che non pare potersi contrastare, com- prenderebbe solo lo stanziamento della metá di tale somma, ossia di lire 2102 40, che sarebbero destinate alla sussistenza degli alguazili, intanto che si sta avvisando al modo d’intro- durli nel servizio delle carceri o di prendere quegli altri provvedimenti che saranno del caso.

Tali sono, o signori,ele considerazioni che ci ha suggerite l’attento esame del bilancio della giustizia e degli affari ec- clesiastici.

Non ci pare che pel 1854 sieno fattibili economie mag= giori di quelle che abbiamo avuto l’onore di consigliarvi, ma teniamo che saranno di ben altro rilievo nel futuro eser= cizio.

Di parecchie riduzioni prese l’iniziativa il signor guardasi- gilli, il quale ha poi senza restrizione aderito a quelle da noi indicate. Speriamo che la dimostrazione fornita dal signor guardasigilli col suo operato, che con attivitá e buon volere si possono in breve alleggerire i carichi dei contribuenti, porterá i sugi fratti, con servire anche di stimolo agli ono- revoli colleghi di lui a fare altrettanto nei rispettivi loro bi- lanci,

Relazione della Commissione del Senato 6 luglio 1854, Cagnone relatore.

Sicnori! — Il bilancio passivo del dicastero di grazia e giustizia ed affari ecclesiastici pel corrente esercizio non pre- senta grandi differenze rimpetto a quello del 1853.

Era questo stato approvato colla legge del 23 maggio stesso