Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti I.pdf/126

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Le regie patenti del 9 marzo 1816 poco variate dalle suc- cessive provvidenze del 45 gennaio 1827 furono la base e la costante norma dell’ordinamento mercantile marittimo.

Uu unico Consiglio d’aamiragliato era creato dalle mede- sime; esso dividevasi in due rami distinti, nel personale e nelle funzioni; l’uno per la marina militare, l’altro per quella mercantile, colla dovuta dipendenza dal Ministero; questo Consiglio aveva in virtú di tale legge attribuzioni ben determinate consultive ma cbbligatorie per il Governo come per la redazione del bilancio delie spese, per le sue proposi- zioni, per ogni progetto di legge o regolamento marittimo {con iniziativa ali’uopo) per la liberazione de’ contabili e per loro gestione di pubblico danaro; aveva non poche facoltá positive e di direzione per la piú pronta spedizione degli af- fari marittimi, per cui eravi l’uffizio speciale di un procura- tore della navigazione, il quale era altresí tutore della Cassa degli invalidi, Cassa a cui si davano vari introiti e vari ca- richi.

Variata questa forma da Carlo Alberto (vedi regie patenti 14 agosto 1835) non ne fu alterato P’intrinseco, e l’intendente generale di marina ebbe Iui stesso le incombenze che prima spettavano al procuratore della navigazione, metodo che continuò sino all’abolizione dell’azienda stessa.

Colla legge 12 giugno 1853 si rese puramente consultivo il giá Consiglio amministrativo della marina mercantile, e le attribuzioni di questo, singolarmente riguardo ai consoli, furono assorbite dal Ministero ; di modo che venne cosí abo- lita ogni autoritá locale, ogni centro direttivo o tutelare degli interessi marittimi mercantili, quell’autoritá cicè che fino allora era esistita nel Consiglio e nell’azienda.

Noi abbiamo la convinzione che tale soppressione è pre- giudicevole alla marina mercantile, e ne ricavammo la prova dalla bocca de’ piú rispettabili fra gli uomini di mare,

A chi conosce (e chi nol sa ?) quanto sia volubile V’ele- mento per cui vive il popolo navigante, dico il mare, non cadrá ombra di dubbio che il ritardo apposto alla partenza di un îegno di poche ore può cagionarne uno di settimane, per cerie destinazioni; che queilo opposto al pronto sbarco nor può essere weno funesto e costoso, può far faliire un’o- perazione, rendere vano un provvedimento, aumentare di molto le spese. Chi non sa a quanti infortuni, a quali e quanti eventi imprevedibili non sian soggette le persone e le cose che si affidano al mare? Chi non comprende quanto sia necessario di provvedere talora immediatamente per salvare le une e le altre, o per diminuire le funeste conseguenze degli evenimenti ? Chi non sa che le occasioni di spedizione per certi scali esteri non si trovano che a caso e raramente ? Chi non comprende quanto sia indispensabile la prontezza nel richiedere informazioni, nello spedire ordini, o persone, 0 carte, o istruzioni, o denaro, avere notizie e agire in conse- guenza di queste nei casi di gravi avarie in vicine o lontane spiaggie, di imprevisti ritardi, di naufragio, di prese, di se- questro; per salvamento, per il ricupero, per la custodia 0 conservazione delle navi o delle merci, cose cui possono co- tanto giovare i nostri consoli all’estero, e cosí pure pel caso di diserzione di marinai, di malattia o morte di essi o dei passeggieri, dell’infedeitá o di morte di agenti contabili o di corrispondenti commerciali ?

Chi non comprende non essere necessario l’intervento mi- nisteriale per la spedizione di carte per usuali movimenti, come per i permessi di pesca o di navigare nel Mediterraneo colle debite garanzie per la leva, per la vidimazione di firme degli agenti pubblici da prodursi all’estero o in altra lontana provincia dello Stato, non che per la corrispondenza per af-

fari d’interesse privato, cogli agenti consolari negli altri Stati ; per le mutazioni di stato civile delle persone iscritte sui ruoli di bordo per ammissione all’iscrizione marittima o ad esami per ottenere i modesti gradi di capitani o patroni di navi, ecc., e altre provvidenze che non sono che l’esecuzione di regolamenti?

La marina mercantile ravvolge in sè la fortuna, i mezzi di vivere di forse 50,000 marinai, aventi forse caduro in fami- glia tre o quattro persone da sostenere, il che porta un mo- vimento minuto, ma immenso, ma incessante di affari. Per essere umani e giusti sottoponiamoli il meno possibile all’ob- bligo di forme burocratiche che si trasformano per essi in spese insopportabili, in disturbi, in perdita di guadagno, ed abbiano, per dire cesí, a domicilio l’autoritá che li regge e li tutela.

Riguardo alla marina militare che pare meno dal nuovo stato di cose pregiudicata, osserviamo che non possiamo considerare come capo dotato di qualche vitalitá il Consiglio consultivo creato con decreto 23 maggio 1849, almeno a giudicarne da ciò che fu chiamato a fare nel passato. Osser- viamo che il Commissariato generale istituito con regio de- creto 27 novembre 1883 non ha che attribuzioni limitate, benchè con decreto 27 gennaio scorso siasi reso possibile al medesimo il contrattare, anche in Genova, ma ciò non è ac- cordato che come eccezione, facoltá che pure era diritto allo stesso commissario dell’artiglieria di terra in Genova : se- condo il deito decreto del 1883 il Commissariato non ha che le attribuzioni di cui fruivano i commissari quando al diso- pra di essi eravi colá V’intendente generale.

Fatte queste osservazioni generali, noi non formuliamo proposta alcuna ; però crediamo potersi soddisfare al biso- gno della marina mercantile senza accrescimento di spesa, o col conferire facoltá nuove alle autoritá esistenti nei vari scali consolari dello Stato, o trasferendo in Genova una parte degli impiegati a ciò destinati al Ministero, formandovi una direzione succursale del medesimo.

Noi parleremo ben tosto di un voto per una piú alta isti- tuzione, le cui attribuzioni non dovrebbero essere estranee alla marina mercantile.

Noi siamo persuasi che il ministro riguardi questa sua nuova organizzazione come una prima prova, come un’opera provvisoria a cui si dovranno fare quelle modificazioni che saranno dimostrate dall’esperienza, e che provvederá in modo soddisfacente, traducendo in pratica questo voto della Commissione che è quello del marittimo ligure commercio.

Neanco credette quest’ultima dover tacere riguardo ad altro voto piú volte espresso dalla Camera e dalle sue Com- missioni, che cioè il Ministero presenti all’approvazione del Parlamento un piano d’ordinamento della marina, a cui prima e necessaria base debb’essere ia precisa determina- zione numerica e qualitativa delle navi da guerra che con- Viene allo Stato di avere, e di cui saranno deduzioni le for- mazioni del personale militare, amministrativo, sanitario, delle istituzioni d’istruzione e scuole, degli arsenali e pre- sidii, e in fine le spese e le provviste d’ogni maniera di ma- teriali, considerando sí il tempo di pace che quello di guerra. Allora soltanto sará razionale la formazione, l’esame e l’ap- provazione dei bilanci e l’esame de’conti consuntivi o spogli.

Si raccomanda in fine che si tenga conto delle proposte giá fatte per estendere l’istruzione, singolarmente degli uffiziali alle scuole di balistica e di idrografia, scienze fra noi ne- glette, e rese vieppiú importanti per l’introduzione dei piro- scafi, i quali devono navigare all’occorrenza in maggiore prossimitá dei lidi che non lo facessero le navi a vela.