Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti I.pdf/194

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i tre distinti bilanci delle dette amministrazioni ora sop- presse. i

Questo bilancio formato dal Ministero delle finanze a norma della precitata legge, e del regolamento approvato con decreto reale del 30 successivo ottobre, dopo essere stato ammesso con alcune modificazioni della Camera elet- tiva, viene in oggi sottoposto alla sanzione del Senato.

Il montare delle spese stanziate in detto bilancio diviso in 139 categorie ascende a lire 70,850,979 07, di cui lire 70,237,389 07 sono riferibili alle spese ordinarie che ne formano la parte prima, e Je rimanenti lire 613,645 trovansi destinate per le spese straordinarie, che ne costituiscono la parte seconda. i

Nella compilazione di questo bilancio ebbesi cura di desi- goare in modo sommario i vari servizi ai quali occorre prov- vedere, conservando nel tempo stesso, per quanto era possi- bile, nella parte concernente alle spese ordinarie, quell’or- dine medesimo delle categorie che figuravano nei rispettivi tre bilanci delle passate amministrazioni, in guisa che per la massima parle delle stesse spese potendosene istituire il con- fronto con quelle dell’esercizio precedente, piú facile riesce il giudicare della loro ammessibilitá.

La Commissione prese in attenta disamina le singole cate» gorie di spese stanziate in questo bilancio, non che le parti. colari disposizioni del progetto di legge per cui si domanda l’approvazione del bilancio generale, ed a nome della mede- sima avrò l’onore di esporvi il suo avviso intorno a dette speciali disposizioni, e le osservazioni che le occorse di fare in ordine ad alcune di dette categorie, prescindendo di ra- gionare di quelle che non avendo prestato materia a discus- sione si ravvisarono senza piú meritevoli di approvazione,

PARTE I. — SPESE ORDINARIE,

Dotazioni.

Le somme assegnate a titolo di dotazione della Corona, di dovario e di appannaggio alla famiglia reale comprese nelle quattro prime categorie di questo capitolo, risultando da speciali disposizioni legislative permanenti, non possono es- sere variate, e perciò vennero inscritte nella somma rispet- tivamente fissata nel precedente bilancio.

Eguale stanziamento dell’anno scorso fu mantenuto per Passegno al Senato in lire 70,000.

Una riduzione di lire 29,410 75 figura nell’assegnazione alla Camera dei deputati in dipendenza della sua delibera- zione dell’14 aprile ultimo,

Debito pubblico.

Il servizio del debito pubblico compreso nel secondo capi- tolo del bilancio trovasi iscritto in tredici distinte categorie per la somma totale di lire 35,711,930 77, compresovi il fondo di estinzione assegnato a ciascuno dei vari debiti redi- mibili eccedente i cinque milioni.

Una notevole innovazione, non però di sostanza, ma sol- tanto di ordine, venne introdotta dalla Camera elettiva ed accettata dal Ministero in questa parle del bilancio; dessa riguarda la esclusione dall’esercizio dell’anno 1854 di quella parte di rendita afferente al debito redimibile del 1819, del 1848, del 1859, del 1850 e det 1851 per cui la de- correnza abbracciando una parte dell’anno 1853, si è creduto di limitare lo stanziamento alla quota di rendita corrispon- dente all’anno corrente,

Per tal modo venne tolta da questo bilancio e dalle rispet-

tive categorie 8, 11, 12 e 14 la somma complessiva di lire 2,480,529 41, la quale dovrá poi essere iscritta nel fu- turo bilancio del 185%, onde potere alla scadenza dei semestri far fronte al pagamento delle dette rendite col fondo giá in parte stanziato nell’esercizio 1884 e con quello che a compi- mento si porterá neí bilancio del 1853.

Questa variazione che in nulla tocca alla essenza della spesa, ha però nel bilancio dell’esercizio corrente per risul- tamento di conservare presso a poco la medesima somma che venne stanziata nel bilancio precedente pel servizio del debito pubblico, malgrado l’aumento fattovi del nuovo de- bito creato colle leggi 14 aprile e 1% maggio scorsi mesi, ascendente a lire 2,702,603 33, ed iscritto sotto la cate- goria 13.

Tale innovazione fondata sulle disposizioni degli articoli 6 e 11 della sovracitata legge 23 maggio 1853 sulla contabi- litá centrale dello Stato, prescriventi che nel bilancio si deb- bano comprendere soltanto le spese il cui pagamento si ese- guisce entro l’anno solare, non potrebbe essere contrastata, e perciò la Commissione propone l’ammessione di tutte le somme stanziate pel servizio del debito pubblico,

Buoni del tesoro. (Mantenuta Ja stessa somma decretata nell’anno scorso.) Azioni industriali.

La somma scritta sotto Ja categoria 21 per interessi sulle azioni della strada ferrata da Torino a Susa monta a lire 211,612 50, ed eccede di lire 70,537 50 quella ammessa nel bilancio precedente.

Tale aumento essendo giustificato dalla nuova emissione delle stesse azioni non può andar soggetto ad eccezione.

Debito vitalizio.

Nelle relazioni dei precedenti bilanci giá si ebbe ripetuta- mente a lamentare come fosse enormemente gravosa per le finanze la spesa occorrente per sopperire al debito vitalizio, il cui totale eccede la somma di dieci milioni di lire, la mas- sima parte della quale è destinata al pagamento di pensioni civili e militari, nè si ometteva di far presente l’urgente ne- cessitá che era di ovviare a che questa passivitá prendesse nuovo aumento siccome efa avvenuto per lo pasato,

Il voto cosí esplicitamente manifestato non sarebbe però stato secondato, giacchè per quanto riflette il debito vitalizio continuativo concernente alle pensioni civili e militari, am» messo nel bilancio del 1853 perla somma di lire 8,728,963 22, venne proposto in questo bilancio in lire 9,043,142 17, e cosí coll’anmento di lire 314,176 95,

La Camera elettiva avvisando al mezzo di provvedere a questo stato di cose, dopo aver riconosciuto che il montare delle pensioni accertate a tutto dicembre del 1883 ascendeva a lire 9,208,320 06, calcolando che le pensioni da estin- guersi nell’anno corrente 1854 possano rilevare a 360,000 lire, mentre propose di ridurre d’altrettanto la delta somma e di stanziare cosí pel servizio delle pensioni accertate a tatto il 1853 la somma di lire 8,948,320 06, categoria 22,

. deliberò pure d’iscrivere in apposita categoria col numero

22 bis la somma di lire 360,000 destinata a sopperire al pa- gamento delle nuove pensioni che fossero concedute nel corso di quest’anno con dichiarazione espressa che le pen- sioni cessate non possano piú applicarsi a pensioni nuove, ma debbane cadere nello speso di meno. i

Ebbe inoltre la stessa Camera a proporre che il bilancio di cadun dicastero debba d’ora innaozi essere corredato da un