Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti I.pdf/217

Da Wikisource.

d’impiegati e di ordinanze per supplire anche a questo non grave e non continuo servizio, è da sperare che possa riu- Scire facile di evitare il bisogno di questo assegno.

Categoria 7. Le spese a cui provvede questa categoria pre» sentano un notevole aumento per l’anno corrente, e cresce- ranno nel bilancio del 1855 in grazia della maggiore esten- sione che si è credoto opportuno di dare al servizio delle sussistenze militari,

Essendo dal Ministero accertato che i risultati del sistema di fabbricazione del pane ad economia risposero alle speranze ed alle cure dell’amministrazione che ne fece l’esperimento, in modo che il soldato ne abbia assai benefizio senza spesa maggiore di quella a cui il tesoro dovrebbe soggiacere per lo stesso servizio ad impresa, la Commissione crede non do- vere rinerescere il maggiore assegno comandato. Ma trattan- dosi di servizio molto importante e delicato, ella non stima inutile di raccomandare che il procedere ad economia sia li- mitato alle sole operazioni di panifizio, procurando che ie provviste si facciano quanto è possibile per via d’impresa ; il quale mezzo può bensí riuscire alcuna volta meno vantag- gioso che non sarebbe il provvedere altrimenti, ma in fatto di pubblica amministrazione è sempre da preferire alle pri- vate contrattazioni, quando straordinarie contingenze non comandino di fare eccezione a questa regala generale. E sif- fatta riserva a favore della pubblicitá e della libera concor- renza, la Commissione intende di fare non solo per la prov- vista del pane alle truppe, ma altresí per tutte quelle altre che occorrono a stabilimenti amministrati in modo econo- mico.

E per ciò che specialmente concerne le somme iscritte in questa categoria è sembrato che qualora fosse veramente ne- cessario di avere un vice-direttore comandato presso Pam- ministrazione centrale, grave difficoltá si opporrebbe all’am- messione del soprasoldo di lire 800 che si vorrebbe asse- gnargli perchè esso risulta conceduto in compenso di inden- nitá spettante ai vice-direttori solamente quando abbiano spese di cancelleria e governo di materiali e magazzini ; la qual cosa non essendo per l’impiegato di cui si tratta, manca di causa il soprasoldo come l’indennitá che rappresenta.

Questa osservazione noi abbiamo creduto non doversi tra- lasciare, poichè l’esempio di tale concessione potrebbe facil- mente essere invocato in molti simili casi pel conseguimento di soprasoldi da evitarsi.

Categoria 16. Altra volta il Senato osservava che lo asse- gnare una somma cosí ragguardevole come è quella di 8 e piú milioni ad una sola categoria non suddivisa in articoli, sarebbe cosa troppo opposta alla cura che presso di noi si ebbe sempre di dividere e suddividere gli assegnamenti in maniera che qualunque risparmio sopra un articolo di spesa vada a benefizio del pubblico erario, non a pagamento di altre spese.

Evidente pareva al Senato il vantaggio d’avere gli assegna- menti ripartiti in molte categorie, perciocchè Ja stessa ripu- gnanza dei Ministeri a chiedere dal Parlamento nuovi o mag- giori assegni è senza dubbio potente freno allo spendere, e soltanto con questa ripartizione l’assoluto divieto di usare i risparmi ottenuti in una spesa per sopperire ad un’altra può condurci a trovare nei conti vere ed importanti economie. Questa considerazione, ed il risultato assai felice di lungo esperimento, come pure la somma convenienza di evitare tutto ciò che abbia aspetto di facilitazione allo spendere, in- ducevano il Senato a domandare la conservazione delle an- tiche categorie.

Ma Ponorevole ministro della guerra mostravasi invece

SESSIONE DEL 1853-54 = Documenti «== Vol, I, 2

persuaso che, dividendo in molte categorie gli assegnamenti da farsi a piú corpi di una stessa arma, si avrebbe aumento di spesa e moltiplicazione di lavoro; aumento di spesa per- chè ciaseuna categoria dovrebbe essere dotata in modo pro- porzionato anche a’maggiori bisogni che possono occorrere ad un corpo per eventi non comuni agli altri; aumento di la- vero per maggior numero di mandati, che si dovrebbero spedire e registrare in vari Inoghi.

Né uno, nè l’altro di questi inconvenienti poteva indurre il Senato a consentire tanta facilitá di usare cosí ragguarde- voli assegnamenti. Imperocchè la natura stessa a cui prov» vedono le categorie dei corpi, ed i risultati dei conti di molti anni, escludono affatto il pericolo di frequenti casi in cui gli assegni ordinari fatti ripartitamente nei bilanci riescano in- sufficienti per eventuali occorrenze, se queste non sono cosí straordinarie che richiedano molto piú gravi provvedimenti, E quando alcuno dei suddetti casi occorresse, il Governo sa- rebbe certo di ottenere gli assegni necessari con facilitá maggiore di quella che si usa per le altre spese. Nè molto piú grave sembrava il pericolo di avere aumento di scriliu- razioni, essendo in qualunque modo aecessario che si ten- gano distinti i conti dei corpi, ed in ciascuno di essi si re- gistrino i relativi mandati di pagamento, quantunque spediti in modo complessivo.

Tuttavia desiderando di conciliare le agevolezze doman» date dal ministro colla incontestabile convenienza che dai bilanci e dai conti si abbia un’appagante dimostrazione del modo in cui gli assegni furono ripartiti e consunti, il Senato si ridusse a suggerire che, conservando l’intiero assegno in una sola categoria per arma, si procedesse quindi a ripar- tirlo in distinti articoli per reggimento o per brigata.

Questo conciliativo espediente, mentre lasciava al mini- stro bastante facoltá di disporre dei fondi assegnati alla ca- tegoria, col solo carico di dar ragione degli storni da uno ad altro articolo nel promuoverne l’autorizzazione per reale decreto, e mentre escludeva affatto il pericolo di troppo moltiplicare i mandati, rendeva meno sensibile la differenza tra questo ed altri bilanci, pei quali la divisione di una in piú categorie si riconobbe piú opportuna e si volle malgrado Popposto aumento di lavoro.

L’onorevole ministro preferí di fare altrimenti, e la vostra Commissione, o signori, non riconoscendo in questo fatto una violazione di legge che la costringa a negare il suo voto in favore di questa e di altre simili categorie, nuovamente ne raccomanda ai Ministero la consigliata suddivisione in ar- ticoli.

Certamente siffatta ripartizione, facilmente variabile per mezzo di storni, riesce assai meno efficace della divisione in categorie, e qualora si trattasse di altre spese la Commissione non saprebbe contentarsene, ma nel caso presente, che è di spese in gran parte fisse e poco variabili, noi crediamo po- tersi adottare questa maniera di provvedere, comoda sí, ma bastevole a far palese per quali corpi occorse eccedenza di spesa, e quali ne furono i motivi.

Categoria 17. Una somma di lire 20 mila è inscritta in questa categoria, ed un’altra di lire 10,600 è ripartita nelle categorie 17, 18, 19, 20 col titolo di Indennitá mense uffi- ziali.

Parve che queste spese, le quali non sono di natura diversa tra di loro, quantunque diversi siano i corpi a cui si riferi- scono, sarebbero meglio sfanziabili in una sola speciale cate- goria che nelle cinque dianzi indicate ; ma la vostra Commis- sione, o signori, tralasciando di occuparsi del miglior luogo in cui giovi di collocare questi assegnamenti, la creduto do-