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talora nemmeno aveva stabilito Ia casa di legaziene. Questo abuso fece sí che si videro in ispecie nel 1848 e 1849 agenti diplomatici percepire some rilevanti senza che fossero ero- gate nelle spese alle quali erano destinate,

Come è bensí da credere la Commissione del bilancio e la Camera non intralasciarono di chiamare seriamente l’atten- zione del ministro su questo inconveniente invitandolo ad introdurre in questo ramo cosí importante nuove discipline che riuscissero piú ragionevoli ed economiche o colla pre- seatazione di un nuovo progetto di legge, o modificando per lo men» il vigente regolamento,

Benchè questa riforma sia ancora allo stato di promessa e di desiderio, il Ministero cercò però di rimediarvi in qualche parte collo stabilire nella relazione fatta al Re nel 14 mag- gio 1851, che le spese di primo stabilimento fossero regolate d’or innanzi in modo, che la metá di dette indennitá si acqui. sti dal titolare nel primo anno, e l’altra metá nei quattro successivi, e per tale effetto in egni circostanza di nuove no- mine il signor ministro comunica al titolare questa disposi. zione: tale sistema è a parer nostro del tutto irregolare, es- sendo necessario che si stabiliscano norme precise su questa materia, sia per gli agenti dipiematici, che per gli agenti consolari, la cui differenza deve specialmente cor.sistere nel- l’entitá della somma e che queste siano obbligatorie per tutti e rese di pubblica ragione.

Le spese dell’articolo 2, Spese di viaggio, e quelle del- articolo 3, Spese rimborsabili, dovrebbero pur essere re- golate da norme certe e fisse, aventi base in una legge; e noi non conosciamo se vi siano disposizioni che regolino tali rimborsi di spese, eccelinato quelle melto generiche che si

‘trovano negli articoli 26, 27, 28, 29 del regolamento del 1835, le quali dall’esame che abbiamo fatto delle spese ese- guite negli anni 1852, 1853 dubitiamo che non siano nep- pure esattamente state osservate.

La Commissione quindi, sí per quesl’oggetto che per gli altri di sopra accennati, rinnova con maggior instanza l’in- vito per un progetto di legge il quale sia consentaneo ai bi- sogni ed alle esigenze delle attuali istituzioni, e che concili nello stesso tempo la tanto reclamata economia.

Intanto la Commissione in attesa di una disposizione a tale riguardo crede di poter proporre in quesl’annata sopra ii complesso delle categorie, una riduzione di tire dieci mila oltre quella di due mila lire di cui femmo giá cenno per l’ar- ticolo 4; indi la soroma stanziata per la categoria stessa si dovrebbe ridurre a lire 83,000.

Categoria tl. Locazioni.

Sulla somma portata nella presente categoria, essendo in corso le rispettive locazioni, la Commissione non può pro- porre alcuna modificazione; bensí coglie l’occasione per far notare di nuovo, come non sia conveniente che esse loca- zioni, e principalmente quella de! palazzo di Parigi, vengano rinnovate: anzi invita il Ministero ad esaminare se per av- ventura sarebbe il caso di non attendere la scadenza de? ri- spettivi contratti ma cercar piutlosto di rescinderli 0 rimet- terli, giacchè è a comune notizia quanto simili locazioni sieno onerose al pubblico erario, non meno che alle spese di rappresentanza dei nostri agenti diplomatici.

La somma da stanziarsi per questa categoria resta di lire

32,000. Consolati.

Lo Stato sardo, tanto piú dopo l’annessione del Genove- sato, per la precisione geografica e per l’indole de’suoi abi»

SESSIONE DEL 1853-54 — Documenti — Vol. I. 25

tanti, è considerato come potenza marittima superiore a molti altri che di assai sono piú estesi, ricchi e popolati. Gli abitanti dei nostri litorali, industri e sobri ad un tempo, van- tano un coraggio proverbiale sull’elemento marittimo, e la nostra bandiera sventola su tuxti i mari ed in quasi tutti i porti: il commercio specialmente del Mediterraneo è fatto per molta parte dai nostri legni e voi non trovate marina mercantile o militare, che non risuoni deli’accento geno- vese. Inoltre le popolazioni, eccetluata qualche colonia spe- cialmente nell’America meridionale, per la maggior parte non emigrano alla foggia della Svizzera e della Germaaia per non rifornar piú mai alla madre patria: molti dei nostri concittadini emigranti vanno a cercare fortuna in altre con- trade per un dato spazio di tempo, od a certe epoche dell’an- nata, e ritornano poi dopo un periode, piú o meno lungo in mezzo alle foro famiglie tra i patrii lari, a vivervi tranquilla Petá avanzata coi fatti risparmi delle sudate fatiche.

È evidente pertanto la necessitá di avere una buona orga» nizzazione consolare che da una parfe provveda ai bisogni del nastro commercio e delle nostre popolazioni e special. mente dei nostri concittadini emigranti il cai numero supera forse a quest’ora i 500,000, e per altra parte si concilii una ben intesa economia cosí necessaria in ogni amministrazione, E ciò crede Ja Commissione si possa sicuramente ottenere da una nuova organizzazione consolare e forse con qualche ri- sparmio di spesa.

li progetto di un Codice consolare cotanto richiesto e in- darno promesso è per dichiarazione del signor ministro giá finito e pronto: egli osserva però credere conveniente di aspettare tempi e circostanze piú propizie per presentarlo alla discussione della Camera: noi ci restringiamo ad invitarlo a far sí che questa presentazione sia il piú presto possibile, e ad assicurarlo che noi crediamo possibile la riforma di questa amministrazione senza maggiori aggravi al pubblico erario.

Egli è fuor di dubbio che i consoli si debbono considerare fra gli impiegati di questo dicastero piú utili al nostro com- mercio e a’ nostri connazionali all’ estero principalmente nelle contrade, dove i lumi e la civiltá non hanno ancora potuto bastantemente penetrare, per inspirare il rispetto alle proprietá ed al diritto delle genti.

Sarebbe poi necessario che questa desiderata riforma del- l’ordinamento consolare avesse di mira principalmente î’or- ganizzazione dei consolati, stabilerdoli solo, ove il bisogno è dimostrato, il cangiamento delle tariffe, l’incameramento dei proventi che ancora presso molti consolati si percepi- scono dai titolari, Ia riduzione dei diritti consolari attual- mente esorbitanti e dannosi al commercio.

Ad onor del vero bisogna però riconoscere che se finora non fu ancora presentato un progetto di legge per il riordi- namento consolare, il Ministero ha però giá attuate alcune utili riforme, qual’é Ja soppressione di alcune piazze conso- lari di nessuna utilitá; la creazione d’altre che erano da lango tempo dal commercio imperiosamente richieste, e l’incameramento dei proventi di vari consolati, per cui men- tre nel 1849 figuravano nel bilancio attivo per sole lire 100,000 oggidií sono portati per lire 210,000.

Ma tuttavia ancora molto vi è da fare su tale oggetto e vuolsi ultimare questa riforma nel piú breve tempo possi- bile, pell’interesse del nostro commercio, il quale ne sente vivo bisogno, e l’attende con grande ansietá.

Categoria 13. Assegnamenti e stipendi.

Nel 1847 era bilanciata per questa categoria la somma di lire 282,600: ridotta successivamente noi la troviamo nel