Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti I.pdf/245

Da Wikisource.

LAZZARI EIA IAT INIETTORI N NONNI

16 —

DOCUMENTI PARLAMENTARI

cedente, la Commissione vi propone di sopprimere anche questa, come giá sopprimeste quelia dello scorso bilancio di lire 41,000 destinata per incoraggiamento all’agricoltura. Perlocchè questa categoria si ridurrá a sole lire 4600.

Categorie 20 bis e 21. Spese diverse per boschi.

Nei precedenti bilanci non si proposero per tali spese se- nonchè due distinte somme, quelle cioè indicate negli arti coli 1 e 2 di questa categoria, La somma portata a calcolo in lire 50,000 all’articolo 3 costituisce una nuova spesa sul bi- lancio, ed essa ebbe origine dalla legge del 12 giugno 1853, che voi votaste per far cessare la compartecipazione degli agenti forestali alle malte, le quali invece dopo la suddetta legge rimangono in totalitá a profitto delle regie finanze. Nell’appendice poi al presente bilancio si propose la somma addizionale di lire 124,560 pel pagamento degli stipendi degli agenti forestali.

Sí l’una che l’altra di queste due ultime somme si possone -

considerare quali spese d’erdine, poichè la prima serve a compensare gli agenti forestali della quota di multe che in loro vece sono esatte dal demanio, e che servono perciò di rimborso alle bilanciate lire 80,000 ; la seconda poi viene ef- fettivamente rimborsata dalle provincie. Messe in discussione entrambe le dette spese, la vostra Commissione opinò di prendere le seguenti deliberazioni.

Da un apposito stato presentato dal Ministero, relativa- mente all’ammontare di tutie le multe percepite degli agenti forestali sovra l’ultimo decennio, ella ha primieramente rico- nosciuto che le lire 50,000 bilanciate sono proporzionate alla quota di multe ai medesimi dovute ; epperciò crede appor- tuno che voi ne approviate lo stanziamento. Però crede ne- cessario che voi invitiate il Ministero a ripartire tale somma inun medo regolare, determinato preventivamente sovra norme eque ed invariabili, e, in caso diverso, di ripartire la quota spettante agli agenti predetti proporzionalmente in au- mento del loro stipendio.

Secondariamente alcuni niembri della Commissione dimo- strarono come per gli agenti forestali posti nella pianura manchi lo scopo cui sono destinati, cioè le foreste, e come perciò i medesimi di null’altro piú si occupino che delle con- travvenzioni stradali-comunali.

La Commissione d’altronde ha dovuto riflettere che i pochi boschi attualmente ancora esistenti in pianura, di proprietá privata possano e debbano essere sorvegliati dai campari dei rispettivi possessori, e che perciò una parte degli agenti fo- restali sono inutili.

Non disconoscendo però essa quanto sia necessario di avere guardie forestali pei siti montani dove abbondano le selve, ha dovuto tuttavia persuadersi che l’attuale ordinamento fo- restale lascia in ogni sua parte a desiderare miglioramenti e riforme. Ella quindi conchiuse, a maggioranza di voti, di pro- porvi di ridurre di un terzo la somma bilanciata nell’appen- dice pegli stipendi degli agenti forestali, ed in pari tempo di invitare il Ministero a presentare il piú soliecifamente possi- bile un buan regolamento per l’organizzazione di una guar- dia forestale in quei luoghi dove utilitá di tale istituzione a benefizio dello Stato potrá richiederlo. La Commissione in- tanto vi propone di approvare la presente categoria calla parte dell’appendice, came sovra ridotta, nella totale com- piessiva somma di lire 133,540.

Categoria 22. Spese diverse di statistica.

La spesa indicata in questa categoria, proveniente dal ces- sato Ministero di agricoltura e commercio, per regio decreto

{4 marzo 1852, comprende due articoli, nel primo dei quali è proposto il fondo di lire 10,000 per Spese ordinarie di sta- tistica, e nel secondo proponesi altro fondo di lire 15,000 per Spese straordinarie. Se realmente sussisteva lo scopo diverso di queste dúe spese dovevano le medesime essere classificate, come fecesi nel precedente bilancio, nei due titoli separati, in che si suddivide il bilancio presente; giacehè non si può certamente contestare che il pagamento dell’opera del signor maggiore Debartolomeis dovevasi considerare come spesa straordinaria, non potendo avere alcun seguito in ulteriori bilanci.

Ciò premesso, circa alla regolaritá del classamento delle categorie e degli articoli, la Commissione ebbe a rilevare dalle note ministeriali avute in comunicazione che tutto il credito del prefato maggiore trovasi ora integralmente sod- disfatto, e che perciò la somma bilanciata al secondo articolo non avrebbe piú alcuna destinazione. Perlocchè ella vi pro- pone di eliminare la proposta somma di lire 15,000, e di ap- provare solamente per questa categoria le lire 10,000 per articolo primo.

Categoria 23. Personale ed assegni fissi per opere pie e trovatelli.

Questa categoria è una delle piú importanti del presente bilancio, equivalendo essa ad un dodicesimo del totale suo ammontare, La medesima comprende nove distinti articoli di spese riferibili tutti ad opere di pubblica beneficenza, il mag- giore importare dei quali è assorbito dai sussidi dati dallo Stato agli ospizi dei trovatelli.

I tre primi articoli rilevanti, assieme a lire 22,852, si rife- riscono ad assegni per pensione a pubblici stabilimenti di educazione, il primo dei quali, quello cioè del ritiro delle figlie di militari, fu, sino dal bilancio del 1850, sussidiato con lire 13,400, che la vostra Commissione vi propone di ammet- tere anche in questo bilancio.

Il secondo e terzo articolo relativi agli assegni delle opere della regia Provvidenza di Torino e di Bra furono di alcun- chè diminuiti dal loro ammontare dello scorso anno, cioè dell’assegno di una pensione per Torino e di due pensioni per Bra; riduzione questa rilevante in totale lire 1152.

Fino dall’anno 1851 la Commissione riconosceva che gli istituti ai quali si riferiscono questi due sussidi erano d’inte- resse puramente municipale anzichè d’interesse generale, e che meritavano perciò di essere sussidiati dai rispettivi mu- nicipi e non dallo Stato. Se non che, essendosi giustamente rilevato che non avendo il municipio di Torino avuto ancora in quell’epoca il pieno possesso del suo dazio di consumo, non fosse equo di caricarlo di una siffatta spesa. La Commis- sione d’allora si astenne dal negare i proposti sussidi.

Egli è bensi vero che attualmente il motivo succennato di loro conservazione in bilancio piú non esiste, ma non perciò parve alla vostra Commissione essere giusto di mettere a ca- rico del municipio il peso di un sussidio, il quale fu determi- nato per legge quale atto di munificenza sovrana. Essa d’al- tronde ha dovnto riflettere che l’annata essendo giá di un terzo trascorsa, el i succennati pii stabilimenti avendo giá re- golati i loro bilanci senza essere stati primad’ora diffidati della cessazione degli assegni, non sarebbe nè giusto nè eque il pri- varneli ora, e recare con ciò una grande perturbazione nella lero gestione economica. Perlochè la vostra Commissione vi propone di ammettere per questo bilancio la somma tal quale vi viene presentata dal Ministero.

Gli articoli 4, 8 e 6 di questa categoria hanno tratto agli istituti dei sordo-muti di Torino, di Genova e di Ciamberí,