Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti I.pdf/246

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ed i sussidi rispettivamente loro assegnati rilevano in totale alla somma di lire 26,025, che è quella appunto propostavi dal Ministero, e da voi approvata nello scorso bilancio.

Siccome lo Stato sarebbesi riservato il diritto di vari posti gratuiti e semigratuiti in detti stabilimenti, e che ai medesimi sono ammessi infelici provenienti da tutto lo Stato, il che co- stituisce un interesse generale, cosí la vostra Commissione è d’avviso che possiate acconsentire lo stanziamento della suc- cennata somma di lire 26,025 ; e ciò tanto piú che, in dipen- denza delle piú facili comunicazioni tra la terraferma e la Sardegna, quest’ultima potrá facilmente profittarne anch’essa, e meglio ancora se, ad esempio delle provincie di terraferma, quelle dell’isola approvassero qualche sussidio agli stabili- menti medesimi,

Coll’articolo 7 si propone un sussidio di lire 6000 all’ospe- dale di Caritá di Oneglia, che con regio brevetto 27 ottobre 1826 si velle continuato finchè fosse altrimenti provvisto. La vostra Commissione, sul riflesso che tutti i precedenti delle altre Commissioni ed i voti giá da lei emessi per casí analoghi in altri bilanci, dimostrano ad evidenza Pintenzione di fare scomparire dal bilancio dello Stato tutti quei pesi che sono d’interesse puramente locale, si è creduta in dovere di attentamente investigare se dagli atti precedenti dei Governo non potevasi desumere il vero carattere del sussidio concesso all’ospedale di Oneglia, oggimai il solo che tuttora, per un in- teresse puramente locale, aggravi le finanze dello Stato, e di riconoscere quali sieno stati i veri e reali motivi di sua con- servazione colla clausola di continuare a pagarlo finchè sia altrimenti provvisto.

Coll’esame delle tre leggi emanate in riguardo di tale fa- vore in pro di Oneglia del 26 gennaio 1816, del 1° novem- bre 1824, e del 27 ottobre 1826 si riconobbe:

Che per soddisfare ai bisogni del ducato di Genova si do- vettero imporre a tulte le cittá del medesimo, non che al principato di Oneglia, nuove imposte che prima non avevano, ma che erano giá preparate dal cessato Governo francese ;

Che tali maggiori gravezze furono in parte compensate con altri vantaggi tendenti a viemmeglio favorire il commer- cio e l’industria di tutto il ducato e principato suddetto;

Che tali imposte furono richieste dalla necessitá in cui si trovava il Governo di rendere uniforme l’amministrazione generale di tutto il ducato di Genova e di coordinare le im- poste dirette ed indirette della Liguria a quelle norme, ben- chè in minor proporzione, che erano state adottate per tutto il Piemonte;

Che per gratitudine alle prove di amore e di fedeltá delle popolazioni del principato di Oneglia alla Casa di Savoia, ed in risarcimento dei disastri sofferti dall’allora cessata guerra, si provvide nel 1846 a che l’importare delle nuove imposte eccedente quello delle imposte in pria esistenti, fosse dalla cittá e provincia di Oneglia incassato a suo profitto ed impie- gato pella costruzione di una strada da Oneglia al Piemonte e pella riedificazione e riparazione dei pubblici stabilimenti ed edifizi, non che per ansualitá riconosciute necessarie pel sostegno degli stabilimenti medesimi;

Che dal 1816 a tutto il 1827 si impiegò dalla cittá e pro- vincia di Oneglia non solo la parte eccedente delle nuove im- poste sovra le antiche, ma eziandio l’ammontare delie antiche imposte medesime, e che tutto il detto complessivo contri- buto non era solamente pagato dagli abitanti dell’antico principato ma anche da quelli deile provincie limitrofe ;

Che quindi nello scopo di togliere un-siffatto abuso si sop- presse l’anzidetta concessione, i prodotti della quale essendo ‘amministrati senza verun controllo, furono perciò ripresi dal

SESSIONE DEL 1853-54 == Documenti” Vol, I. 28

Governo, limitandosi a concedere in favore di Oneglia i se- guentí sussidi: primieramente ad incaricare l’azienda del- l’interno di far compiere la strada da Oneglia al Piemonte; secondariamente ad accordare la somma di lire 12,000 per le opere di ristauro del collegio di Oneglia; terzo in fine a concedere un altro sussidio di lire 6000 a favore dell’ospe- dale di Oneglia.

La vostra Commissione dovette considerare che dal com-

plesso di tutti i succennati atti governativi emerge chiara- mente che il solo ed unico motivo del sussidio in questione fu quello di avere il Governo esteso anche al principato di Oneglia il peso delle imposte dirette ed indirette che forse prima in totalitá non aveva. . Ella considerò che un tale motivo, se tollerabile era in tempi di assoluto Governo, piú non reggerebbe ora che tatti i regnicoli sono eguali innanzi alla legge e tutti deggiono in- distintamente contribuire nella proporzione dei loro averi ai carichi dello Stato.

Eila avvertí altresí che, se le popolazioni del principato di Oneglia diedero prove di amore e di fedeltá alla Real Casa di Savoia, ne furono largamente ricompensate mediante il dodi- cennale usufrutto di tutto l’introito delle dogane, buona parte del quale doveva essere versato nelle casse dello Stato.

Ella avvisò finalmente che il continuare il sussidio în que- stione costituirebbe in se stesso un privilegio della stessa natura di tutti quelli che la Camera nelle precedenti sue de- liberazioni ha sempre fatto scomparire dai bilanci. Epperciò la vostra Commissione, per essere consentanea a se slessa, ed appoggiandosi ai succennati motivi, vi propone di rifiutare un fale sussidio, riducendolo tutto al piú per questo solo anno, giá di circa Ja metá trascorso, alla sola somma di lire 4000.

In merito poi della petizione della congregazione ammini- stratrice dell’ospedale civile di Oneglia stata or ora presen- tata alla Camera, la Commissione ha dovuto rilevare: che altra questione è quella relativa al sussidio dalla medesima

‘reclamato, ed altra quella di pretesi crediti che possa avere

quella provincia verso lo Stato.

Nel primo caso nen vi ha il minimo dubbio essere gli at- tuali poteri dello Stato in pieno diritto di far cessare favori che era in loro facoltá di concedere o rifiutare e che perciò poteva Ja Camera niegarli a suo talento.

Nel seconde caso, ammesso per sola ipotesi il falto esposto nella petizione, di essersi cioè il Governo impossessato di fondi esistenti nelle casse di Oneglia, poteva la provincia suddetta far valere i suoi diritti avanti i tribunali competenti pella restituzione di quanto poteva appartenerle ; ma un tale diritto, finora mancante d’ogni prova e d’ogni giustificazione, non può costituire nella congregazione petente un titolo a pretendere la continuazione del sussidio.

Eppertanto la vostra Commissione crede di mantenere ferma la presa deliberazione di ridurre per quest’anno il sus. sidio a sole lire 4000, e di rifiutarlo integralmente per l’anno venturo.

Il sussidio proposto all’articolo 8 involve una grave que- stione che, dal campo puramente amministrativo ed umani- tario in cui si trovava collocato nei precedenti bilanci, pare vogliasi in quest’anno portare sul terreno del diritto. Il detto sussidio è quello fin qui concesso in lire 30,000 ad una classe di persone denominata î poveri nobili genovesi, e che nel precedente bilancio venne da voi ridotta a sole lire 15,000, Una siffatta riduzione, e forse ancora piú la tema che il detto sussidio scomparisse affatto dal bilancio, come nella relazione e nella discussione che ebbe luogo erasene fatta proposta,