Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti I.pdf/515

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= — on - a cosa nelle due diverse epoche in cui si sono intavolate le discussioni su questo proposito.

-_ La prima epoca comincia dal punto in cui si volle dare principio alla formarxione del catasto parcellare, cioè nel 1807.

La seconda comincia dal 1817, epoca in cui si volle iniziare la riforma generale della gran carta topografica della Francia e coordinare le relative operazioni con quella giá avviata del catasto parcellare,

In Francia, dopo aver tentato lo esperimento del catasto per grandi masse di coltura, venne finalmente decretato colla legge 15 settembre 1807 la formazione del catasto par- cellare,

Per non rimandare il lettore alle molte istruzioni emanate circa la decretata operazione del catasto, si può riferire con fiducia al Manuel de l’Ingénieur du Cadastre, deisignori Pom- mier et Reynaud. stampatosi a Parigi nel 1808, nel quale trovansi le principali istruzioni relative alla formazione del parcellario, comprese perciò le operazioni trigonometriche.

I risultati finali delle varie proposte e deliberazioni prese a quell’epoca, sono i seguerti :

1° Essersi dapprincipio proposto il sistema dello spezza - mento dei grandi triangoli stabiliti da Cassini per la forma- zione della carta topografica della Francia, per discendere alle reti trigonometriche comunali, nel senso press’a poco pro- posto dalla Commissione della Camera;

2° Aver poscia abbandonato questo sistema, perchè venne riconosciuto che i triangoli del Cassini non presentavano una sufficiente esattezza, e perchè mancavano molti quaderni di calcola;

3° Avere ricorso al sistema delle reti trigonometriche co- munali, appoggiate ad una base direttamente misurata ed 0- rientata nel comune, salvo a collegare poi tali reti dal basso all’alto coi lali dei grandi triangoli di Cassini;

4° Avere poscia, dietro parere dello stesso signor Delambre emesso in seduta delli 13 novembre 1807, abbandonato anche il pensiero del collegamento suddetto dal basso all’alto per i pochi vantaggi che i geometri del catasto ritrarrebbero da tale collegamento;

5° Essersi in conseguenza di quanto sopra ed in ultima a- nalisi riusciti al sistema stabilito nella raccolta metodica, quello cioè di procedere alle sole reti trigonometriche comu- nali, appoggiate alle rispettive loro basi direttamente misu- rate ed orienlate;

6° Essersi proseguita l’operazione del catasto sino al suo

. compimento (1845 circa) senza aver introdotta veruna modi- ficazione al sistema indicato al numero 5 suddetto.

Nel 18i7 fu con ordinanza reale approvato un progetto ge- nerale, compilato da una Commissione instituita li 14 giugno 1817, il quale progetto mirava primieramenie alla forma- zione di una nuova gran carta della Francia alla scala di 4 ad 80 mila ; in secondo luogo a somministrare le basi e gli ele- menti necessari per le operazioni di rilevamento catastale.

Siccome questo progetto è quello sul quale si appoggiano principalmente le proposte fatte nella Commissione, è neces- sario esporlo in tutta la sua ampiezza ed esaminarlo in tuliti i suoi dettagli e nelle sue conseguenze.

Questa esposizione e questo esanie però sembra piú con- veniente farli col mezzo di nota unita alla presente, alla quale può riferirsi il lettore per le maggiori nozioni di cui abbiso- gnasse; ed intanto si può quivi, per non deviare da! corso di questa memoria, esporre le considerazioni ed i risultamenti finali conseguiti in seguito di tale progetto.

Esaminato adunque il detto progetto in tutte le sue parti, sí possono dedurre le seguenti conclusioni :

4° Che lo scopo principale di esse era, non giá l’opera: zione del catasto, ma sibbene la gran carta della Francia, onde non è a stupire se la parte catastale non trovasi quivi che accennala per incidente;

2° Che intanto si era preteso di stabilire in ciascun comune, non solo una base trigonometrica, come sarebbe stato pro- posto nella Commissione della Camera, lasciando poi all’a- gente censuario la voluta libertá di azione nell’interno del comune, ma sibbene di determinare tutti i punti trigonome- trici occorrenti al rilevamento parcellare, operazione questa che in pratica riesce di difficilissima se non d’impossibile e- secuzione; ;

5° Che, avuto riguardo agli istrumenti geodetici prescrilti, alle serie delle osservazioni degli argoli ed alle ripetizioni di esse tante piú per i triangoli di 3° ordine e per i comunali, ove si erano stabilite tre sole osservazioni pei primi ed una sola pei secondi, non gra possibile ottenere risultati tali da poter soddisfare ad un regolare rilevamento parceliare;

4° Che il sistema colá proposto di procedere al rilevamento parcellare sopra basi provvisorie misurate intanto con tutte le precauzioni richieste dalla operazione catastale, salvo poi a ridurle alle lunghezze assolute stabilite col mezzo delle due triangolazioni di 1° e di 2° ordine, era ineseguibile :

1° Perchè contrario ai principii catastali;

2° Perchè, avuto riguardo che }’operazione catastale a- vrebbe sempre preceduto l’operazione geodetico-topografica, sarebbe stato necessario rifare tutta l’operazione del catasto sopra basi non sue e dopo che essa giá avera ricevuta la sua senzione, locchè è incredibile si volesse o si potesse ese- guire; . 5° Che in fin dei conti, riguardo alle operazioni geodelico- topografiche, solo una parte di quel progetto fu eseguita, la quale consiste nella gran rete trigenometrica di 4° erdine, ommesse cosí altre due reti successive di 2° e di 5° ordine, e che ciò non ostante procedettero alla formazione della gran carta della Francia di cui giá sono pubblicati 158 fogli sopra 259 di cui essa è composta ;

6° Che l’operazione del catasto, nonostante quel progetto e forse per le difficoltá insormontabili che s’incontravano e per la ingente spesa che sarebbe occorsa per eseguirlo nella sua integritá, continuò sempre secondo le norme stabilite dalla raccolta metodica;

7° Risultare adunque di fatto che il progetto sovraccen- nato non potrebbe servire di guida sicura in una organizza- zione catastale; in quantochè, supposto anche che essa fosse stafo eseguito in tutta la sua integritá, non avrebbe potuto soddisfare alle esigenze di un compiuto rilevamento catastale (Veggasi l’indicato esame nella nota alla lettera D.)

CapitoLo II. — Lavori intrapresi ed eseguiti in Toscana.

Per provvedere alla formazione della gran carta topogra- fica della Toscana e somministrare un mezzo di controllo e di verificazione delle operazioni catastali, fu colá intrapresa una rete trigonometrica che coprisse tutta la superficie di quel ducato. (Veggasi la nota alla lettera E.)

L’operazione frigonometrica si è divisa in due parti, cioè rete principale e rete secondaria, senza però che questa fosse generata da uno spezzamento, quale si vede in modo assai plausibile eseguito dal real corpo di stato maggiore sardo per le provincie di terraferma.

La rete primaria fu eseguita dal padre Inghirami e fu mossa da una base di metri 1749 146, misurata tra Livorno e Pisa.

Questa triangolazione è composta di una rete di 2503 trian- goli, distribuiti come segue, cioè: