Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti I.pdf/520

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Questi risultati saranno viemmaggiormente soddisfacenti:

4° Se, come venne stabilito, saranno conservate le quote numeriche sia delle reti trigonometriche, sia degli allinea- menti, sia delle misure prese sul terreno pel rilevamento parcellare. (Veggasi la nota alla lettera K.)

2° Se venga organizzato un regolare sistema di conserva- gione soîto il duplice aspetto della tenuta dei libri censuari e delle mappe suppletive per ciò che riguarda i cambiamenti ‘ nelle figure,

Al conseguimento di questo importante scopo furono ri- volte le mire e le cure del Ministero, e non è certamenteda biasimare se penetrato della importanza dell’oggetto, delle difficoltá che si dovranno superare e della spesa che si dovrá gopportare per esso, abbia cercato di eliminare dalla ope- razione catastale tutto ciò che potesse essere di superfluo 0 -di mero lusso.

Prese le disposizioni per conseguire lo scopo diretto ed immediato del catasto, rimane ora a vedersi quali siano gli altri usi cui si vuole e si può esso destinare e sino a qual punto possa soddisfare a quelli.

Senza fermarsi a piú minute indagini, sembra che si possa stabilire dover il catasto soddisfare ai seguenti bisogni estrin- seci allo scopo immediato di esso, cioè:

4° AI ripartimento della imposta fondiaria ;

9° Alle contrattazioni civili;

3° Al sistema ipotecario;

4° All’instituzione del credito fondiario;

5° Alla statistica generale;

6° All’amministrazione dei lavori pubblici;

7° Alla topografia.

Sarebbe mestieri scostarci dallo scopo principale per cui è scritta questa memoria se si volesse dare minuta ragione del modo e dei limiti entro i quali il nuovo catasto possa sod- disfare a tutte le indicate bisogne.

Però, riguardo alle sei prime di esse, non vha dubbio che il nuovo catasto quando sia eseguito secondo il proposto si- stemma, e sia rigorosamente conservato, non sia per soddi- sfare agli scopi sovraceennati,

Resta adunque l’ultima bisogna, cioè la ragione topogra- fica, della quale è necessario occuparsi alquanto distesa- mente, perciocchè egli è su questa che si aggira la questione che si agita.

Rimane quindi che si cerchi di determinare precisamente i ranporti che esistono tra la operazione catastale e quella che riguarda la formazione delle grandi carte topografiche di uno Stato, e che si stabilisca sino a qual punto la prima possa e debba soddisfare alle esigenze della seconda.

Innanzitutto è da premettersi:

4° Esservi nessuno che nieghi che, seguendo i principii assoluti della scienza ed eseguendo le operazioni occorrenti cogli istrumenti geodetici i piú perfezionati, e colle cautele da essa suggerite, non si possa riuscire a determinare esat- tamente non solo la lunghezza delle basi trigonometriche comunali proposte nella Commissione, ma eziandio tutti i lati dei piú minuti triangoli di queste ultime reti;

2° Che per contro nessuno possa negare che per riuscire agli indicati risultati bisognerebbe adoperare gli stessi istro-

menti e le stesse cautele indistintamente per tutti i diversi ordini di triangoli;

8° Che però nessuno vha che dubiti che tali e tanti sareb- bero il’tempo e la spesa che occorrerebbero per eseguire le dette operazioni nel modo e colle cautele sepra indicate, che non è astupire se nessuno abbia mai osato di proporre di mettere in esecuzione simili metodi e procedimenti ;

4° Essere perciò accettato da ognuno il principio che, sia per le carte topografiche, sia per il rilevamento catastale, debbano concorrere i due diversi elementi, cioè metodi scien- tifici sino ad un certo punto, e procedimenti suggeriti dal- l’arte e dalla esperienza per i piú minuti lavori, onde emer- gono le successive gradazioni e nella esattezza degli istro- menti geodetici e nelle successive operazioni ;

5° Doversi perciò intendere stabilito il principio che, per Je operazioni che si verranno indicando, debbano concorrere due distinti elementi, cioè metodi scientifici assoluti, e pro- cedimenti suggeriti dall’arte e dall’esperienza.

Due principii e due grandi operazioni adunque stanno di fronte: la topografia e la catastale.

Per quanto si tenti o si faccia, queste due operazioni non si potranno mai identificare, quantunque possano sino ad un certo punto rassomigliarsi e collegarsi fra loro.

Infatti, scopo della topografia è la determinazione geode» . tico-astronomies di alcuni punti principali dello Slato me- diante i grandi triangoli di primo ordine: onde poscia di- scendendo a triangoli vieppiú ristretti si riesca alla determi- nazione della posizione topografica dei comuni, i quali rap» presentano lestremo limite a cui si giunga per la fopo- grafia.

Lo scopo del catasto invece non può consistere in altro fuorchè nella determinazione della linea territoriale di cia- seun comune, entro la quale devono essere compresi e collo- cati tutti gli appezzamenti di un territorio nella vera Joro figura e posizione rispettiva.

Diversi essendo il carattere e lo scopo delle due opera- zioni, ne viene per conseguenza che diverse debbano essere le norme ed i procedimenti per eseguirle.

E valga il vero:

Per ia topografia, l’oggelto pel quale s’impieghino futti i raffinamenti suggeriti dalla scienza, sono i grandi triangoli di primo e secondo ordine, ed è su questi grandi comparti- menti che si porta tutta l’attenzione dei geodeti, mentre poi per la determinazione dei punti interni ai triangoli di se- condo ordine, che in genere vengono a fissare la posizione dei piccoli comuni, non si adoperano piú nè istromenti cesí raffinati come pei grandi triangoli, nè tante cautele nella ri- petizione degli angoli; dimodochè giunti al rilevamento to- pografico viene abbandonata l’operazione trigonometrica e si ricorre al graficismo della tavoletta colla stadia.

Pel catasto all’incontro il vero centro di azione efficace ed il primo pupto di partenza comincia neli’interno delcomune, i cui estremi limiti sono i confini territoriali da una parte, l’appezzamento dall’altra.

Per la carta topografica adunque il comune è l’oggetto piú lontano dal vero centro di azione e dalla vera esattezza ma- tematica, epperciò meno esatti devone nei comuni riuscire i relativi risultati,

Pel catasto invece una canna metrica od un solo metro sha- gliato nella misura di un lato di un confine territoriale ovvero inun appezzamento possono essere causa di considerevoli conseguenze.

Insomma quello che forma l’oggetto della massima impor- tanza pel catasto è ciò che occupa l’ultimo posto in linea di esattezza nei lavori topografici. (Veggasi la nota alla lel- tera L.)

Dimostrata l’impossibilitá della identificazione delle due operazioni, il diverso loro carattere e i diversi metodi esecu- tivi che per ciascuna di esse sí richiedono, resta a vedersi in qual modo e sino a qual punto possa il catasto soddisfare alle esigenze della topografia. .