Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti II.pdf/127

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piani inclinati si succedono l’ano gil’altro, hanno molta lun- ghezza, e sorio tracciati con curve ristrette; condizioni inse- parabili dei passaggi delle alte catene montuose.

JI trovato dei nostri ingegneri ottenne il voto favorevole dell’Accademia delle scienze, non meno che quello di giudici competentissimi d’altri paesi, i quali stimano che Ja sua riu- scita non possa fallire, Nè il Ministero poteva rifiutare loro fede, e perdere per troppa peritanza la piú bella occasione di giovarsene.

Se non che per farne l’applicazione al nostro piano incli- nato dei Giovi ia condotta dell’acqua, qual era divisafa se- condo la prima convenzione col signor Nicolay (stipulata nella supposizione che le macchine fisse traenti si stabilis- sero agli Armirotti, cioè a mezza discesa di detto piano in- clinato) non era piú sufficiente; imperocchè innanzituito non si poteva piú lasciare all’eventuzlitá delle piú o meno co- piose acque di spontanea infiltrazione sotto il fetto di Scrivia il conseguimento dello scopo. E benchè la quantitá d’acqua occorrente per la costipazione dell’aria non fosse guari mag- giore di quella che avrebbero domandaie le macchine fisse, bisognava però rendersi certi di averla perenne in ogni stato del fiume ; non essendo piú il caso di aspettare l’esito delle potenti macchine locomotive per riconoscere se fosse oppor- tuno stabilire in tutto od in parte le macchine fisse a mal- grado degli inconvenienti della trazione colle corde testé no- tate. Il sistema di propulsione come viene proposto non pce- teva lasciar dubbia la preferenza da dargli anche sulle po- tenti locomotive che fossero bene riescite; nè perciò voleva restare incerta la possibilitá di ativarla.

Quindi la Serra attraversante il letto di Scrivia ed all’uopo sprofendsta sino agli strati di roccia, la cui costruzione nella pripitiva convenzione era lasciata all’evenienza del caso, diventava obbligatoria, ove non si fosse potuto altrimenti assicurare l’estrazione perenne dei 230 litri d’acqua per mi- nnto secondo, a cui limiterassi pur sempre Perogazione della Scrivia, Altronde siccome il sistema di propulsione dovrebbe necessariamente cominciare dal piede del piano inclinato, non bastava piú per gli usi dell’amministrazione condurre l’acqua, senza interruzione intubata, fino agli Armirotti; ma bisognava farla scendere cosí fino a Pontedecimo, piú basso cioè 450 metri circa, c quivi solo restituirla, dopo gli usi fattine negli apparati di propalsione ali’acquedolto di Ge- nova. Sorgeva ineltre il bisogno d’impiegare in una parle della condetta tubi atti a resistere ad una piú alta pressione; diventava necessario un pozzo all’origine con chiaviche rego- latrici onde moderare }a erogazione secondo il hisogno de- gli apparati di compressione; si richiedevano tubi ausiliari era per unire tutte lo acque delle due linec di tubi in ana sola, ora per restituirie a ciascheduna linea; erano tratto tratto necessari lubi a briglia per facilitare lo riparazioni delle con- dotte principali; richiedevansi disfragmi con psratole per suddividere in trenchi la condotta mate sima; sesricatori per volarla occorrendo senza pericelo per gli apparati e pregiu- dicio delia strada; valvole di sicurezza ed altri provvedi- menfi speciali di delicata esseuzione e di non lieve dispordio.

Un calcolo ci... instiluito degli ingegneri solto la direzione dei quali dovrá essere eseguito ogni la- voro, dimostra che Je nuove opere rie ieste per ecordinare la condotto d’acqua al novo sistema aumentano di piani un milione e cinquecento mila lire, ia piú grande spesa richiesta se ondo la convenzione primiliva.

Era den VI neeessario domandare al sis

oe Ni eolay ia

Deng ed egli interessi della regia amministrazione, e come ciò stante non potesse piú il Governo chiederne, nè, seppure chiesta, ottenerne l’approvazione dai Parlamento. Discussi dunque con lui i punti principali di queste modificazioni egli vi acconsentiva sotto due condizioni però: la prima che, oltre

acqua condotta fino a Pontedecimo dopo l’uso fattone cogli apparali di compressione, gli fosse anche accordala quella delle acque perdufe di filtrazione delle gallerie con facoltá di raccoglierle in un terzo tubo, e di condurla agli usi propri. La quale condizione non poteva non trovarsi ra- gionevole € giusta, dappoichè perduta secondo i nuovi patti la caduta degli Armirotti a Pontedecimo per lacquedotto della cittá di Genova, il concessionario non avrebbe piú po- tuto senza il sussidio di questo terzo tubo proviadere d’acqua i quartieri piú elevati della cittá dove l’uso n’è piú prezioso e gli sarebbe mancato in gran parte il profilto della sua impresa.

La seconda condizione era d’essere sottratto della response sabilitá verso i terzi, che egli aveva dichiaratamente assunto

colla prima convenzione, quando non si trattava che di rac- ia l’acqua scaturente naturalmente dal profondo delle sabbie addossato ai fianchi della galleria. Ma ora che il Go- verno voleva ad ogni evento assicurarsi la quantitá d’acqua necessaria pei propri meccanismie quindi, occorrendo, traver- sar l’alveo vivo di Scrivia, e fare una vera opera di deviazione, ron ispettava piú al signor Nicolay subire questa responsa- Dilitá. Nè parve al Ministero doverviei rifiutare, fermo come È nella opinione che nessuna prefesa d’esclusivo diritto possa

egarsi sull’uso delle acque della Scrivia a Busalla. Imper- Civita lasciando pure intatta Ja questione sul valore dei ti- toli d’investitura che vantano gli utenti dell’acqua inferiore di Scrivia, sulla qual questione spetta ai tribunali dar giudi- cio, non tralascieremo però di osservare che queste investi» ture, appunto per ie remote epoche in cui si dicono fatte, non pare abbiano mai potuto aver forza d’impedire altri usi e deviazioni deli’acqua delia Scrivia in provincie lontane che facevano parte d’aliri Stati indipendenti, o di dominii feudali prima investiti di questi diritti medesimi, Aggiungeremo poi che, quanto piú vaste sono le irrigazioni, e piú numerosi gli opifizi alimentati dalla Scrivia, e quanto piú notevole è la massa d’acqua che questo fiume travolge nei tronchi infc- riori, tanto meno si deve temere clie l’estrazione di una mo- dica quantitá d’aequa fatta nei superiori lonfanissimi, possa tuebare gli usi a cuni si volge l’acqua del fiume; dalla quale se fosse distribuita con maggiore intelligenza ed economia, se ne avrebbe un vantaggio ben piú grande che non sia il danno che senza fondamento si teme, e per cui si vorrebbc fare opposizione ad usi di fanto alfa importanza, quali sono quelli di sopperire ai bisogni di una grande cittá, e di attuare mec- canismi destinati a condurre nel modo piú semplice, piú eco-. nemico e piú sienro i traini del commercio principalissimo dello Stato nostro.

Accettato dal Ministero queste due condizioni il signor Nicolay accettò per parte sua tatti i nuovi oneri che in ag- giunta a quelli de;la prima concessione gli venivano imposti, e si venne cosí a quell’atto addizionale dell’11 novembre pas- safe, che unifo alla prima convenzione, il Ministero ha lo-

nore di sollomieitere alla vostra approvazione, a cui è stata vincolata la concessione; con promessa però che se l’appro- vazione venisse negaia si sarebbero pagate al signor Nicolay quei lavori che fossero nell’intervallo sisti eseguiti, purchè riconosciuti atti a conseguire lo scopo, la quale promessa, efante l’arzenza con cai il signor Nicolay doveva accingersi adopera e F imo, diventava inevitabile e giusta.