Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti II.pdf/132

Da Wikisource.

dubitava però che le sorgive somministrassero sufficiente quantitá d’acqua, e che un cosí notevole aumento di lavoro in un ristreito spazio potesse occasionare nuovi ritardi al compimento della siessa galleria, mentre l’impresario della medesima poteva muovere lagnanze che si venisse cen ciò a turbare i suo! lavori. Ma avverandosi il primo dubbio, viera sempre il mezzo, anzi si preparava la via coll’opera divisata, di accrescerne la quantitá. Pel secondo ostacolo, il Nicolay provvedeva un alto di sottomissione del signor Piatti appal- tatere della galleria dei Giovi, col quale si assumeva anche i lavori del Nicolay, da esegnirsi nel termine stesso della sua impresa, con che polssse intraprenderli in maggio, Venutosi a tal punto, il Governo aderiva alla domanda Nicolay, a cone dizione che il medesimo sosienesse ogni spesa a suo carico, non esigesse inoltre alcana misura guarentita d’acqua, ne concedesse uso grauito all’amministrazione, tenesse indenne il Governo contro ogni pretesa dei terzi, e per di piú pagasse un canone al Governo stesso,

Si stipulò perciò la prima convenzione 27 maggio 1853 col signor Nicolay, che diede tosto mano all’opera; e giá i lavori erano innolirati, quando Pinvenzione di tre valenti ingegneri colla qualeiuienderebbero risolvere praticamente il problema di una macchina ad aria compressa, che tanti vantaggi re- cherebbe al nostro paese, e perla quaie non sarebbe forse stata sufficiente la quantitá d’acqua derivante dalle sole sor- give, obbligava il Governo ad assicurarsi l’estrazione perenne anche direttamente dalla Scrivia, sino alla concorrenza di 550 litri per minuto secondo. Tale estrazione aumentava la spesa di un milione e mezzo circa, onde il Governo invitava il Nicojay a riformare la convenzione, alche aderiva me- diante due condizioni: che gli fosse pure accordate l’uso delle acque perdute di filtrazione delle gallerie per condurle ad uso proprio in un terzo tubo, e d’essere era sottratto dalla re- sponsabilitá verso i terzi. Si venne adunque alla seconda con- venzione dell’ 11 novembre 1855, colla quale si concedevano al Nicolay queste due condizioni, sottoponendosi però egli ai nuovi oneri apparenti dalla medesima, e con che, se l’appro- vazione venisse negata dal Parlamento, verreble compensato dei lavori eseguiti, ”

Eccovi, o signori, in breve quanto esponeva il mivistro nella sua relazione, edè sopra questi dati chela Commissione eredette anzitutto di dover affrontare la questione della pub» blica utilitá dell’opera in discorso, dacchè nel caso in cui ve-

. nisse negativamente risolta, rendeva inutile ogni altra discus- -’ sione, Se poteva a primo aspetto sembrare per sè manifesto, che la condotta di un’acqua per le macchine, e per gli altri bisogni permanenti di quella strada ferrata cosí importanti, nonchè per soddisfare ai bisogni che si fanno imperiosi per una cittá di sempre crescente popolazione quale è Genova, dovesse reputarsi un’opera di pubblica utilitá, si presentarono però alla Commissione alcune considerazioni preliminari, al» meno per la strada ferrata, di cui ecco le principali, La nuova macchina ad aria compressa, si presume da competenti periti alluabile in pratica? E se neltradurlain atto non corrisgonde ai desiderii dell’universale, si renderá inatile per la strada ferrala tale condotta d’acqua, e quindi onerosa la cenven- zione stabilita? Oppure esistono altre macchine idrauliche giá praticamente conosciute, che sebbene meno proficue di quanto ° si riprometfeya colla nuova macchina ad aria compressa, pure daranno un ufife tale da ricescire pur sempre lodevole il pen- iero di quella condotta d’acqua? i Nulla volle risparmiare la vostra Commissione per circon- darsi in proposito disufficienti luni, e sebbene uno dei mem- bri della medesima avesse fatto parleappunto delle Commis

sioni governalive destinate ad esaminare i vari sistemi d’e- sercizio proposti pei piani inclinati dei Giovi, e che fornisse quindi abbondanti dati in quella importante questione, pure in due successive sedute conferí col ministro dei Javori pub- blici e col distiato ingegnere-capo di quella strada fesrafa, e richiese intanto il Governo di molti documenti, quali sono le relazioni tecniche sui mezzi d’esercizioin genere proposti per quei piani inclinati, sul progetto di locomotive, su quello di macchine fisse in genere, e poscia della macchina ad aria compressa, stata proposta dagl’ingegneri Sommeiller, Grat- toni e Grandis, unitamente al relativo parere dell’Accademia delle scienze.

Intorno alla macchina ad aria compressa, sebbene alcuno non osi affermarne in senso assoluto la buona riuscita, ceno- scendo da Iunga mano quante imprevedibili circostanze pos»

sano presentarsi, che ne sturbino il risultato pratico, pure.

se ne pronoslica assai favorevolmen!e, e di questo parere è benanco PAccademia delle scienze.

Solo l’ingegnere Mauss, autore della proposta di applicare le macchine a corde continue, interrogato se l’impiego della macchina ad aria compressa, come mezzo di locomozione, possa dare un favorevole risultato, rispose che la medesima, a di lui avviso, non poteva dare una forza motrice sufficiente per ottenere un buon servizio sui piani inelinati; mentre opi- nava per contro che colle corde continue, poste in azione da macchine a colonna d’aequa od a reazione, si otterrebbe una forza motrice piú grande e sufficiente ad assicurare il ser- vizio di quei piani.

È però qui opportuno osservare che è pur d’uopo che gh’in- ventori della macchina ad aria compressa siano altamente convinti della sua efficacia, dacchè si è recentemente presen- fafo un progetto di legge col quale i medesitzi si offrono di fave un’esperienza della loro macchina in grandezza naturale, e soltoponendosi ad una spesa di 90,000 lire circa, che verrá loro rimborsata nel selo caso in cui essa somministri un buon risultato. i

Comunque siasi, non pofendo la Commissione che aspetlare in ciò, siccome ogni altro, il risulfato definitivo, interrogava lo stesso cavaliere Manss, sulla possibilitá di attuare altre macchine idrauliche coll’acqua che si vuol derivare, e sul ri- sparmio di spesa che ne risulterebbe; al che rispose afferma- tivamente per l’accennata possibilitá, sogginngendo poi che, possedendosi l’acqua gratuitamente ed în sufficiente quantitá, si otteneva una sensibile economia, che si pofeva valulare a 400 mila lire annue pelmovimento commerciale attuale, eco- nomia che sarebbe stata piú sensibile aumentandosi questo movimento, E tale fa altronde il parere del ministro dei la- vori pubblici, siccome di altri periti consultati in proposito.

Ora è appunto questo il caso incui il Governo ottiene l’ac- qua senza alcuna preventiva spesa, e per una quantitá tale, che dagli uomini dell’arte è unanimemente giudicata possi- bile di estrarsi dalla Scrivia, e sufficiente ad un f{empo a provvedere alle macchine idrauliche fisse,

L’utile che se ne ricaverá è ora dal Ministero, nella rela- zione annessa al progetto di legge per l’esperienza della mac- china ad aria compressa, valutata pel movimento attuale a lire 144 mila, di cui la metá agVinventori sino allo spirare del brevetto d’invenzione, e cha crescerá inoltre coll’aumen- tare il movimento commerciale.

È altronde da osservarsi che fale condolla d’acqua è giá per sè una ventura, dacchiè colla medesima si può addivenire ora alla esperienza della macchina ad aria compressa, per Ja sua quantitá e caduia, né si saprebbe in quale aliro modo sopperirvi, a meno di fere una condolla apposifa d’acqua,