Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti II.pdf/135

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sconirava il Governo il 24 di delto mese che allorchè si sa- rebbe discusso il progetto di legge relativo, avrebbe comuni- cato al Parlamento tale esibizione, il che non avvenne se non che dietro espressa domanda della Commissione,

E, menire questa stava occupandosi dei documenti che la persuaderono poi della pubblica utilitá dell’opera, la stessa societá si sottometieva d’indennizzare gli utenti della Scrivia, ove vi avessero diritto, offriva 200,000 lire, cioè 100,000 in rilievo del deposito Nicolay, e le alire 100,000 a titolo di maggiore correspeltivo a favore delle finanze, e dichiarava il mantenimento di queste offerte, anche nel caro di pubblica concorrenza. Infine, nell’adunanza del 24 febbraio, essa fa- ceva una proposta di fusione alla societá Nicolay, la quale non interessava la Commissione, fuorchè sotto Paspetto di vedere le due societá composte all’amichevole, ma che non adempiva allo scopo che proponevasi di vedere attivate mi- gliori offerte, proposte altronde che dalla societá Nicolay non venivano accellate.

La Commissione dunque volle assicurarsi che fe ultime of- ferte fatte da quella societá e qui suindicate fossero serie. $i rivolgeva perciò al ministro dello finanze, esternando il suo avviso, che la socieiá dovesse presentare sicure garanzie per il versamento di 100,000 lire da pagarsi al Governo, per la indennitá cui si obbligava verso gli utenti della Scrivia, per contribuire al cavaliere Nicolay tutte fe spese anticipate, ed infine per indennizzario dei danni cui per avventura dovrebbe soggiacere per la. cessazione dell’impresa, ove giuridiche di- sposizioni cosí imponessero.

A questi inviti si otteneva per riscontro delia societá che per il versamento di lire 400,000 da pagarsi al Governo si presentava un vaglia di una rendita annua di lire 8090 in ce- dole al portatore del debito relimibile dello State; che per le indennitá da pagarsi agii utenti di Scrivia si obbligava alle medesime garanzie presentate dal Nicolay nella prima con- venzione 27 maggio, nonchè i fondi sociali; che per contri. buire alla societá Nicolay le spese fatte ne garantiva il paga- mento colle some che dovevano essere versate dagli azio- pisti; e che infine respingeva qualunque indennitá al Nieolay pei danni cui soggiacerebbe. per la cessazione della sua im- presa, non riputandolo per ciò in diritto.

Fatta astrazione del vaglia per lire 100,000 da pagarsi al Governo che si reputava regolare e della indennitá al Nicolay, che dalla Commissione era condizionale alle disposizioni giu- ridiche che potessero per avventura imporsi, evidentemente le altre garanzie non le parvero eppaganti. Premeva infatti alla vostra Commissione, ed in ispecial modo che la somma di lire 2,500,000 che, a detta del ministro delle finanze, con sua leitera 4° andante, diceva essere giá spesa dalla societá Nicolay, fossero talmente garantite, che le finanze non doves- sero soltostarvi, per tenere immediatamente rilevato il Ni- colay, com’eransi obbligate nella convenzione in caso di ces- sazione dell’impresa; ond’è che riteneva giá per infrettuosi gli esperimentati uffici; ma, per esaurire ogni fentalive, de- liberò promuovere ancora una volta tali garanzie.

Senonehè impresa che non era consapevole di queste pra. tiche laboriose, si sfiduciava; e se peria crisí dei tempi che corrono scapitavano le azioni, si risentivano vieppiú per la dilazione a discutere la legge; onde si correva ii pericolo di vedere danneggiata un’impresa sí bene attivata, senza poterne sostituire per avventura un’altra migliore. Deliberava quindi la vostra Commissione di chiamare nel suo seno l’ingegnere Novella che qui sí trovare, onde indugiare il meno possibile i suoi lavori. Gli si esprimeva che non -potrebbe la Commis- sione aderire ad alcuna proposta della societá da lui rappre-

sentala, senza che la medesima presentasse titoli sufficienti o con cedole dello Stato 0 con firme di case bancarie gradite ai Governo, per rimborsare al Nicolay il valore dei lavori giá fatti pel valore di circa lire 2,500,000. Ranpresentava il No- vella che dall’oggi al domani era impossibile di ciò ottenere, e che chiedeva la dilazione di otto giorni, anche per conferire colla societá. Sebbene a malincuore, pnre la maggioranza della Commissione vi aderiva, e di conformitá si rivolgeva per iscritto al ministro delle finanze perchè fucesse apposito ufficio a quella societá,

Alla scadenza di oltre otto giorni, non pervenendo riscon- iro alcuno, fa Cormissione ritenne per negafiva la risposta e deliberò di concentrare oramai la sua attenzione sopra le convenzioni fatte dal Governo colla societá Nicolay; ma il giorno dopo perveniva appunto un riscontro di detta societá, annunziando che prima di somministrare le chieste garanzie desiderava:

Che il Governo approvasse prima la caslituzione legale della societá, e gli dessela concessione condizionata dell’ero- gazione dell’acqua; 7

Che le si facesse prima conoscere il progetto tecnico del- l’acquedotto che trovasi in corso di esecuzione ;

Che si riconoscesse inoltre se delto progetto corrispondeva all’opera intrapresa, e se i lavori erano accettabili ;

Che si facesse constatare l’ammontare delle spese falte giusta l’avviso dei periti da nominarsi dalle parti, coll’inter- vento di un terzo in caso di dissenso, affidando ai medesimi Vincarico di riferire sele dimensioni dei tubi edil sistema di congiungimento sieno appropriate, non che di tenerla av- visata di tutte Je altre condizioni in cui trovasi ora il lavoro.

La Commissione, sebbene avesse giá deliberato in propo- sito, vista la scadenza del termine perentorio fissato, pure si radunò proniamente per esaminare lali condizioni; ma con- siderato che Patto di ricognizione legale della societá per parte del Gaverno prima delle garanzie avrebbe in oggi to- talmente sfiduciato la societá Nicolay a detrimento de’’lavori che urgeva d’altimare, e coli’incertezza di avere posterior- mente le addimandate garanzie; considerato che tutte le al- tre condizioni implicavano maggiori ritardi ancora, ha deciso di non recedere dalla prima deliberazione; repulando però che fosse di compelenza amministrativa il dare un giudizio sull’entitá di quel riscontro, trasmise al Ministero delle fi- nanze la deliberazione di detta societá perchè volesse ester- nargli la sua opinione in proposito ; e con suo foglio 17 an- dante quel Ministero riscontrava che i termini con cui era formolata la deliberazione della societá, non presentando verun caraftere di soda garanzia, non credeva che in qualun- qua ipotesi si potessero accettare quelle proposte.

Limitata cosí l’attenzione della Commissione intorno alie convenzioni stipulate da! Governo colla societá Nicolay, si accinse sd esaminare la convenienza delle medesime in or- dine alla finanza, decchè nen è accennato nella relazione mi- nisteriale da quali dati partisse per desumere la convenienza del contratto, na poterono indicarli a voce i ministri inter- venuti nel seno della Commissione, forse perchè alcuni dei medesimi sono di loro natura incerti ed imprevedibili, come lo sono perla vosira Commissione. i

Onde portare un sicuro gitdizio in proposito converrebbe diffatto esaminare tale contratto sotto il doppio aspetto de- gli oneri e dei vantaggi della societá e del Governo.

Ora la societá ha l’incarico di tutte Ie spese di primo sta- Dilimento, e della successiva manutenzione, ha quello di somministrare sino a Pontedecinio per impiego delle mac- chine 350 litri d’acqua, nonchè gratuitamente il’ decimo