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DOCUMENTI PARLAMENTARI

Agli studi secondari non piú în ciascuna provincia, ma in ciascun distretto amministrativo presiede un provveditore levato a maggiore dignitá ed a maggiore stipendio, cui è de- legata una parte degli incarichi delle attuali Commissioni permanenti e l’ordinaria ispezione delle scuole secondarie, e dico ordinaria perchè debb’essere in facoltá del ministro di far procedere in questo, come in ogni altro rano di stadi, a straordinarie ispezioni per mezzo di ufficiali da delegarsi volta per volta.

La vigilanza sopra le scuole primarie continua ad apparte- nere agli ispettori, ridotti ad uno per distretto amministrativo, essendochè piú agevole ne diventerá l’ufficio, quando Pam- ministrazione delle seuole primarie verrá assunta dai comi- tati mandamentali, costituiti dalla rappresentanza dei muni- cipi, e piú non rimarrá alle Stato che quello assiduo controllo che è suo diritto e suo dovere di esercitare neil’ interesse dell’ordine e della morale pubblica di cui gli è affidata Ja tutela,

Le Universitá sono forse, dopo i comuni, la piú splendida delle glorie italiane, poichè loro mercè l’Italia in piene me- dio evo fu lunghi anni ancora maestra delle altre nazioni. Ma questa gloria venne per alcuni riguardi oscurandosi pel mo- nopolio che, col decadere delie pubbliche libertá, s’introdusse man manu nei patrii studi.

Ora cen nuovi ordini e nuove dottrine ed esempi nuovi era tempo che si aprisse negli studi nostri universitari un adito al libero insegnamento, eccitando l’emulazione tra gli insegnanti ufficiali e i liberi, dando anche ai primi ed ai dot- tori dei collegi delle facoltá il diritto di far corsi privati, af- finchè ciascuno abbia modo di segnalarsi, e i giovani sieno tratti ad udirli dal valore individuale dell’insegnante anziché da un articolo di regolamento,

Distinguonsi pertanto i professori in ordinari, straordinari e liberi. Le materie yrincipali e generali si insegnano dai professori ordinari. Le specialitá delle scienze si affidano a professori straordinari: ecco il corso ufficiale. Gli insegnanti liberi professano quel ramo di scienza che piú a ciascuno ta- lenta, e per cui avranno date le prove di capacitá richieste dalla legge, il cui sistema generale in fatto di collazione di cattedre o di ‘aggregazioni è quello deldoppio concorso per esami o per titoli senza precludere la via alla elezione diretta di quelle notabilitá che hanno giá acquistato un gran nome nelle scienze o nelle lettere, e che quindi non vorrebbero per avventura assoggettarsi alle molte eventualitá di un con- corso,

Dalia libertá d’insegnare conceduta a chi non fa parté della Universitá deriva la conseguenza della retribuzione dei corsi, deriva eziandio la convenienza di lasciare, con poche ecce- zioni agli stadenti, la facoltá di regolare il corso dei propri studi. Niuna di queste cose può stare senza l’sItra. La libertá d’insegnare sarebbe derisoria se a fronte dell’insegnante li- bero, da retribuirsi dagli studenti, sorgesse l’insegnante uf- ficiale gratuito; se lo studente non avesse l’arbitrio di segui- tare il corso ufficiale, 0 il corso libero, piú corsi ad un tempo o un corso solo, secondo l’erdine che gli conviene, Cosí pra- ticano le nazioni i cui studi sono saliti a piú alto grido ai giorni nostri.

Anche gli esami procederanno in forma diversa da quella seguitata finora. Imperecchè nella Commissione esaminatrice sará pure rappresentato l’insegnamento libero, e gli esami si daranno non sa frazioni di trattati, ma su tutta quanta la materia di un corso. Vinta poi la prova in tuttii corsi, il candidato si presenterá alla ripetizione generale delle mate- rie studiate, vale a dire agli esami di laurea. Cesserá cosí

l’esempio unico ed infelice che diamo di esami frazionati senza Un esame che tutte insieme rannodi le materie studiate. Niuno si accosterá all’esame senza avere, dirò cosí, un com- piuto orizzonte della scienza a cui attende; ed esauriti tutti gli esami singolari non si presenterá agli esami di laurea se non è apparecchiato a ripetere le prove che è andato man mano facendo nei vari anni del corso accademico.

L’Universitá di Sassari sarebbe soppressa secondo il voto che piú d’una volta si è manifestato nel Parlamento. Basta ai bisogni dell’isola, e ad un mezzo milione d’abitanti l’Uni. versitá di Cagliari, meglio fornita di professori ed anche di quegli stabilimenti accessori senza cui le Universitá non adem- piono il lora scopo, ed alcuni dei quali sono impossibili fuori dei centri principali di popolazione. L’Universitá di Cagliari restaurata, posti gratuiti a Cagliari, e a Torino assicurati ai sassaresi ; liceo e convitto nazionale creati o mantenuti nella Metropoli Turritana, saranno piú proficui a quegli abitanti che l’Universitá incompiuta o scadente.

Delle tre Universitá conservate, quella di Torino sola avrebbe un corso compiuto di filosofia e lettere, specie di scuola normale per chi si destina alla carriera dell’insegna- mento. Oltre la grave spesa che importerebbe Ja ripetizione di questi corsia Genova ed a Cagliari, i calcoli faiti hanno dimostrato che il numero degli studenti avanzerebbe di poco quello dei professori. Posti gratuiti da destinarsi nel Collegio delle Provincie, mercé di un nuovo piú equo riparto, agevoleranno ai liguri ed ai sardi il mezzo di studiare a To- rino. Per altra parte il beneficio di un corso particolare di filosofia e lettere non si poteva negare alla Savoia che parla una lingua diversa e beve ad altre classiche fonti. Un istituto universitario eretto a Ciamberí soddisferá i legittimi voti delle provincie transalpine.

Afline di alzare gli studi filosofici e gli studi classici nelle provincie ad un livello meno inferiore a quello in cui sono mantenuti in altri Stati si è diviso l’insegnamento secondario in due gradi:

4° Ginnasi in cui s’insegnano nel corso di un quinquennio gli stadi che ora preparano alla filosofia razionale e posi. tiva. Vi sará un ginnasio in ogni capoluogo di provincia e in ogni luogo dove ora è un collegio regio. Il ginnasio è per metá a carico del comune, per metá a carico dello Stato;

2° I licei in cui s’insegnano in un triennio la lettera- tura classica, la filosofia, la matematica elementare e la storia naturale; uno per divisione amministrativa, o dove ha sede un magisirato d’Appello. I licei sono a carico dello Stato; ma il locale e gli arredi sono forniti dai comuni,

I licei avranno il sussidio di gabinetti di fisica, laboratorii di chimica e di piccoli. musei, Compiuto il corso triennale del licco, il giovane fornito oramai di tutte quelle cognizioni che fanno fede di una perfetta liberale educazione, riceve un diploma di licenza a testimonianza dei felici suoi studi. Que- sto diploma abilita a certe carriere da designarsi, e serve anche di titolo per presentarsi all’esame di ammissione ad un corso accademico, per cui è richiesta l’etá di diciassette anni. Cosí giungendo piú maturi di studio, piú maturi di etá, i giovani studenti all’Universitá, se hanno qualche potenza d’ingegno ed energia di volontá possono compierne lo stadio in quattr’anni, quando non li trattenga nei corsi straordinari e privati a studiare le spec’alitá della scienza il desiderio di saperne piú che non è necessario per la laurea, e di potere segnalare il proprio dotiorato con una di quelle dissertazioni che fanno progredire la scienza, e collocano di primo slancio. autore tra le file dei dotti, cosa che vediamo accadere s0-