Pagina:Patria Esercito Re.djvu/262

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244 parte prima


E finiva, come si dice, in mezzo alle acclamazioni:

Salga altissimoverso verso Colui che 34 or sono, strenuamente pugnava per l’Italia nel Quadrato di Villafranca.„

Al principe succedette il Sindaco di Verona che improvvisò con felice movimento oratorio, più che un brindisi, un inno.

Levate le mense, .S. A. tenne circolo; mentre dai grandi finestroni entravano, a ondate, i clamori del popolo stipato in piazza, in attesa della fiaccolata. Intanto, di contro alla Gran Guardia, cominciava a disegnarsi il profilo imponente, fantastico dell’antico Circo Romano, che S. A. R. si affacciò ad ammirare.

Nello stesso momento un gran chiarore si avanzava dal Viale del Pallone.... Era la fiaccolata.

Bersaglieri, artiglieri, fanteria, Genio — persino guardie di finanza — parteciparono a quella festa come se si trattasse di cosa loro.

Ecco i plotoni di Alessandria, colla fronte di 10 uomini, armati di fiaccole a forma di tulipani, col colore arancio del reggimento. Essi sfilano a passo lento. Cavalieri appiedati fiancheggiano i plotoni, illuminandoli con Bengala rossi.

Suonano tre musiche: da un capo all’altro della grande linea fiammeggiante, si ode la fanfara guerresca del Principe Eugenio.

Tutti gli squadroni, su tre plotoni, sono a cavallo.

I fuochi di Bengala bruciano dietro le groppe irrequiete. Sotto la gradinata s’impennano i destrieri tenuti a mano, in attesa dei due ufficiali portastendardo.

A un tratto, la siepe delle scintillanti spalline e delle giubbe nere, stipata sulla gradinata della Gran Guardia, si fende in due ali.... La musica intuona la marcia reale.... Ln lungo applauso si leva dalla piazza