Pagina:Patria Esercito Re.djvu/392

Da Wikisource.
374 parte seconda

Gianotti capitano, 1863.


Ma quei benedetti centoquattro chilogrammi di S. E. il Prefetto di palazzo, risvegliarono nella mente di colui che allora pesava, un turbine di considerazioni melanconiche, intorno al disastroso lavorìo che il tempo, inesorabile, fa in qualunque più bel corpo umano!.. E crediamo che anche il conte Cesare Gianotti, ufficiale superiore nella riserva, Gran Mastro delle Cerimonie e Prefetto di palazzo del Re d’Italia, avrebbe volontieri rinunciato — potendolo — allo splendore di tanti onori; per tornare ancora ai bei tempi del suo lieto maggio giovanile; quando, meno pesante, vedeva posarsi sulle gloriose sue spalline di capitano, bello allora di una bellezza irresistibile, gli occhi bramosi, il sorriso e le grazie di tante eleganti e passionali dame della Penisola.

Ahimè! tout passe, tout casse, tout lasse!

Unico farmaco: una cristiana rassegnazione!