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Chi non ha avuto volontà dura, è il piú deciso a conquistarsi questa potenza perché sa quanto essa valga (= Alfieri).

Il tranello sta nel fatto che senza carità e attaccamento la vita si fa cadaverica, ma con la carità e l’attaccamento ci si espone alla dispersione passionale e conseguente esasperante chimismo deterministico.

Il rullo e il filo d’erba.

Nella poesia tu senti lo stesso bisogno. L’interesse minuto e pettegolo al deterministico intrico passionale (Proust!) contrasta col violento e sicuro gesto che schiaccia e conclude d’imperio tutta una vita (Lee Masters).

Non ti piace abbandonarti al determinismo dell’analisi. Ma vuoi scegliere un rapido gesto che sia mito, cioè volontario avvenimento imposto sulle deviazioni.

Fai bene a conoscere tutti gli intrichi esasperanti e semoventi della passione. Ma devi sceglierli, cioè non consentirvi, come fanno tutti gli analisti nonostante le ironie contro il meccanismo generico della passione.

Cedere come hai ceduto nella vita alla passione, ma vedere limpidamente lo scopo — il mito delle nozze — e schiacciare di colpo quell’erba non appena questa conclusione si rivela impraticabile, involibile. Ne hai il temperamento: vedi le rivolte e il secco rifiuto dell’aprile del ’36 e dell’agosto del ’38.

Sostenere che i nostri successi ci sono impartiti dalla Provvidenza e non dall’astuzia, è un’astuzia di piú per aumentare ai nostri occhi l’importanza di questi successi.

Avere un libidinoso gusto dell’accasciamento, dell’abbandono, della snervante dolcezza, e una spietata volontà di scatto serra-ma-