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1939 149

nell’assolutezza dei valori morali, e tutto il resto la chiami tecnica (astuzia), altri s’accontentano appunto di quest’arricchimento tecnico delle condizioni del benessere e lo chiamano progresso.

Non si può giungere all’assoluto per gradi. Quindi non si può trovare l’assoluto in fondo a un’evoluzione storica.

Quindi il progresso (innegabile) non è verso l’assoluto, ma è quantitativo.

Lo stesso in un individuo. C’è progresso tecnico, di astuzia, d’esperienza, ma la portata del ponte è quella dei sette anni. Tal era allora, in assoluto, tale è a trentacinque.

3 agosto.

La morale sessuale è un palliativo della gelosia. Essa tende a evitare il confronto con la capacità virile di un altro. La gelosia è il timore di questo confronto.

La tolleranza delle idee nasce dalla illusione che la verità sia qualcosa di razionale, mentre appena si accetta il principio che qualunque idea si basa su una scelta iniziale, che la volontà è il primo organo della conoscenza, si diventa intransigenti. Pensare questo o quello è allora incriminabile. Radice pratica dell’errore.

27 agosto.

Al 30 luglio aggiungi che per progresso tecnico s’intende anche il perfezionarsi degli ideali morali che, in definitiva, sono un comfort. Il passaggio all’assoluto morale non può invece avvenire nel tempo (I), dev’essere un annientamento e indiamento completo, che avviene in una sfera metafisica. Qui, il progresso non arriva.

(I) Può avvenire in ogni individuo, come momento della eternità di ciascuno, ma è fuori dal tempo che è nozione collettiva. E annientamento e indiamento collettivo non può darsi, perché la collettività è concetto empirico e potrebbe sempre nascere uno in quel momento che non accettasse d’indiarsi e annientarsi.