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1940 161

piano chiuso, costruito, avente leggi interne, diverso da quello della vita. I loro contrari invece (Petrarca, Tolstòj, Verlaine) sono sempre sull’orlo della confusione di arte e vita; e anche nell’arte, se sbagliano, sbagliano per frasi belle o brutte, non per situazioni piollate, come quegli altri. Hanno tendenza a fare della loro arte un modo di vita pratico (Petrarca = umanista; Tolstòj = santo; Verlaine = maledetto) e sono quasi sempre dei riusciti in quanto la loro attività pratica li porta. (Sono anche i malcontenti dell’arte per ragioni esistenziali, cfr. II, 26 novembre ’39). I loro contrari invece sono sempre dei falliti che non elegizzano sul loro fallimento mondano, come qualcuno degli sfogatori che cosí si fa piacere al volgo, ma costruiscono un altro mondo dove l’esperienza ordinaria e cocente è vagliata dall’intelligenza e lasciata entrare nell’opera solo se risponde alla costruzione. Sono grandi costruttori di opere giudicanti, che non scrivono una pagina soltanto per sfogare una loro piena, ma di questa piena fanno meditazione e pretesto di costruzione mentale anteriore all’opera.

Sono grandi teorizzatori dell’arte — il problema che li travaglia sempre — mentre quegli altri scrivono come si respira, come si canta, come si vive, op là! I miei sono grandi solitari, sono asceti, non chiedono altro alla vita che la realizzazione del loro sogno formale (di arte, di morale, di politica), mentre quegli altri chiedono alla vita l’esperienza e questa esperienza riflettono in quei diari che sono le loro opere.

Flaubert è la caricatura involontaria dei miei artisti (cfr. il giudizio del 17 febbraio ’38 — dove si vede che benché l’arte per lui sia il cerchio chiuso, autonomo, costruito dall’intelligenza, in essa non entra la completezza morale dell’uomo e s’inseguono solo fantasmi di belle frasi).

[......]1.

Potrebbe darsi che le situazioni stilistiche fossero le tue immagini-racconto, un presentare cioè delle immagini che non sono la descrizione materiale della realtà, ma «simboli fantastici cui accade qualcosa», le persone del racconto.

  1. Omesse due righe [N. d. E.].