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C’è sí il diritto di adoperare i personaggi, ma non a un effetto bensí a una costruzione — come nella vita, non a scopo di sentire, di sperimentare, ma di realizzare un significato.

27 giugno.

A un popolo vecchio si chiede una grande coerenza, rispetto della legalità, ecc. A uno giovane si permettono molte cose. Gioventú e vecchiaia nei popoli sono gioventú e vecchiaia delle loro ideologie informatrici, e ne consegue che a una giovane ideologia si menano buone molte malefatte, per la semplice ragione che non si vede ancor bene fino a che punto le sue sono malefatte o invece interventi chirurgici. Ai vecchi non si chiede che la legalità.

28 giugno.

Anche nella storia succede che quando una cosa farebbe piacere, non può accadere; accadrà quando ci sarà indifferente. I vecchi imperi cadono quando sono diventati pacifici, civili e benefici; fin che una potenza è impertinente e illegale e violenta nessuno può arrestarla.

3 luglio.

Tutto questo parlare di rivoluzioni, questa smania di vedere accadere avvenimenti storici, questi atteggiamenti monumentali, sono la conseguenza della nostra saturazione di storicismo, per cui, avvezzi a trattare i secoli come i fogli di un libro, pretendiamo di udire in ogni raglio d’asino lo squillo dell’avvenire.

È avvenuto uno sdoppiamento anche dei popoli, oltre che degli individui.

Inoltre, vedendo tutto sotto specie storica, giudichiamo per idee, per astrazioni, che debbono o meno trionfare, e non sappiamo piú che cosa sia un uomo. Siamo tornati, cioè, per via di larga dot-