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il piacere di avere scoperto la somiglianza, il solletico di un misterioso rapporto, il bisogno di gridare ai quattro venti che si è notato.

È però altrettanto sciocco fermarsi qui. Cominciata cosí la poesia, bisogna finirla e comporre un ricco racconto di rapporti che equivalga abilmente a un giudizio di valore.

Questa sarebbe la poesia tipica, l’idea. Ma solitamente le opere sono fatte di sentimento — la esatta descrizione della bonaccia che a tratti spumeggia in scoperte di rapporti. Può darsi che la poesia tipica sia irreale e — come noi viviamo anche di microbi — quel che si è fatto sinora consti di puri pezzi mimetici (sentimento) di pensieri (logica) e di rapporti alla bell’e meglio (poesia). Una combinazione piú assoluta sarebbe forse irrespirabile e sciocca1.

1° novembre.

È interessante l’idea che il sentimento in arte sia il puro pezzo mimetico, l’esatta descrizione della bonaccia. Una descrizione cioè, fatta con termini proprii, senza scoperte di rapporti immaginosi e senza intrusioni logiche.

Ma se è concepibile una descrizione che non conti immagini (che forse la natura stessa del linguaggio nega), può darsi una descrizione al di qua del pensiero logico? Non è già espressione di giudizio osservare che l’albero è verde? O se pare ridicolo trovare un pensiero in simile banalità, dove finisce la banalità e comincia il vero giudizio logico? Rimando a miglior filosofo il secondo capoverso. Mi pare comunque esatto che sentimento sia il descrivere propriamente. Adoperare le commozioni per scoprirvi rapporti è infatti già elaborare razionalmente queste esperienze.

E com’è che la natura del linguaggio nega la possibilità di non usare immagini? Che verde scenda da vis, e alluda alla forza della vegetazione, è un bel rapporto e indiscutibile; ma anche indiscutibile è la semplicità attuale di questa parola e il suo richiamarsi immediato a un’unica idea. Che arrivare significasse una volta approdare, e all’inizio fosse fare un’immagine nautica dire che l’in-

  1. Le parole e sciocca sono aggiunte a matita [N. d. E.].