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266 1944

attuali: la riscoperta dell’infanzia, fatta of course modificandone — cioè scoprendo — il significato.

Chi sa quante cose mi sono accadute: quesito ottimo per impostare la tua summa. Vuoi dire: chi sa in quanti modi diversi vedrò ancora il mio passato, e cioè vi scoprirò avvenimenti insospettati.

Arduo trasformare se stesso in io dantesco, simbolico, quando i propri problemi sono radicati a un’esperienza cosí individuale come la città-campagna e tutte le trasfigurazioni giungono soltanto a simboli psicologicamente individuali. (La vigna, il cielo dietro, l’orizzonte marino, gli alberi da frutto, le canne, i fienili ecc. salgono tutt’al piú a un assoluto di utilità laboriosa. Prova il tuo smarrimento il fatto che cerchi lo sfogo nella potenza magica di queste figurazioni o nella ricchezza — carciofina — di loro strati sovrapposti. Se nessun altro ha di queste figurazioni, tu sei servito).

8 giugno.

— E chi ha fatto questo è un cristiano. — Se non fosse un cristiano, avrebbe fatto di peggio.

13 giugno.

La memoria è l’assenza di fantasia (Rousseau, Emile, l. II) «dans ce que l’on voit tous les jours, ce n’est plus l’imagination qui agit, c’est la mémoire» — «l’habitude tue l’imagination» — ma la memoria delle cose lontane presenta oggetti rinnovati, disabituati, dal tempo e dalla dimenticanza frammessa, per cui è stimolo di fantasia, tanto piú che le cose ricordate sono nuove ma misteriosamente nostre.

14 giugno.

Nel 1824 le lettere di Leopardi si fanno asciutte, tutte cose, mancano le effusioni meditabonde e persino i lamenti. Scriveva