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7 ottobre.

«se l’uomo prima è giusto e poi opra le cose giuste, o vero operandole divien giusto» (Concilio Tridentino, ed. Barbera, vol. II, p. 77), l’opinione scolastica che si possa esser giusto cosí in astratto non è senza riflessi sulla pratica dell’allegoria medievale: gli astratti s’incarnano nell’uomo indipendentemente dall’oggettiva e psicologica attività.

20 ottobre.

Aver coraggio e aver ragione: i due poli della storia. E della vita. L’uno, in genere, nega l’altro.

3 novembre.

Un sogno lascia sempre un’impressione di grandiosità e assolutezza. Ciò nasce dal fatto che in esso non esistono particolari banali, ma come in un’opera d’arte tutto è calcolato a un effetto.

7 novembre.

orazio, Epistola ad Augusto:

 vestigia ruris... (v. 160).

dove il rus è contrapposto all’ars e designa i tempi dell’incoltura primitiva. È il tuo selvaggio. Nemmeno per negarla non si sa uscire dalla campagna. Vedi Vico. È un carattere prettamente umanistico, che si oppone all’odierno abito scientifico di considerare la barbarie anteriore alla rusticità. Locché è innegabile ma astratto (popoli raccoglitori, popoli cacciatori ecc.). Anche Vico conobbe quella barbarie, ma la relegò nel caos predivino.

Il tanghero, il cafone, il «goffo», contrapposto al cittadino. Ma l’umanesimo mescolava al rustico il mitico. E cosí aveva il sel-