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332 1948

Spiegato a M. L. davanti alla collina — stupenda — che m’incarogniva non poterne far nulla, esser costretto ad ammirarla e basta. L’idea di possederla, di farla propria, di berne il segreto, d’incarnarmela, non riuscivo neanche a esprimerla. Mi spiegai col paragone del frutto: come un frutto si mangia e assimila, cosí la collina. Ma, e con questo? dicevo; intanto il frutto non c’è piú.

Ammesso che il problema era soltanto letterario; spiegai a M. L. le ragioni della lirica naturistica cinese — 4000 anni di lirica identica — spiegai la struttura magica di pensiero e società cinese, la corrispondenza tra potere e identificazione col territorio, la continua realtà di monte, bosco, palude, fiume, animali ecc. che forma la sostanza di quella umana. Tutto hanno già fatto quelli — dissi — e il risultato? Hanno descritto paesaggi. Tutto qui.

L’occidente ha sempre preferito l’uomo alla natura. Poesia narrativa con eroi. Scopri il paesaggio col romanticismo, cioè l’identificazione (magica) con la natura (Schelling ecc.).

11 maggio.

Finita anche questa. Dal 13 settembre ’47. Credevo di restare piú indifferente. Mi fa pena. È piú sincera perché piú appassionata.

13 maggio.

Iniziare: Era la prima volta che C. piantava una donna senza desiderare di sbattere la porta...

Raccogliere tutte le proprie situazioni tipiche (per questo tu sei nato):

violenza e sangue sui campi
festa in collina
camminata in cresta
mare da riva...

Per fortuna sono molte.

26 nov. ’49.
Non è il tema della Luna e falò?