Pagina:Pavese - Il mestiere di vivere.pdf/351

Da Wikisource.
1949 347


13 marzo.

Il ragazzo: ciò che non ottengo subito, non lo voglio piú.

I cinquecentisti «facevano i cinquecentisti». È il primo caso di cultura radicata consapevolmente e criticamente su un’altra, cultura d’adattamento, quindi di posa. Nemmeno i Romani ellenizzati furono cosí «riflessi», perché in realtà non avevano una sufficiente cultura precedente che urtasse con la nuova d’accatto.

23 marzo.

Senza parere, cominciato il nuovo romanzo. Tra donne sole. Lavoro pacato, sicuro, che presuppone una solida organatura, un’ispirazione diventata abitudine. (Riprende la Spiaggia, la Tenda, molte poesie su donne). Dovrebbe scoprire novità.

3 aprile.

Prima di Cristo e del Logos greco, la vita era un continuo contatto e ricambio magico con la natura; di qui uscivano forze, determinazioni, destini; a lei si tornava, ci si rigenerava.

Dopo Cristo e dopo il Logos, la natura si fa staccata dalla sorgente mistica della forza e della vita (che viene ora dallo Spirito). È pronto il campo per la scienza moderna che constata e codifica la materialità l’indifferenza della natura.

5 aprile.

Tutte le passioni passano e si spengono tranne le piú antiche, quelle dell’infanzia. I miti ambiziosi o libidinosi dell’infanzia sono insaziabili perché l’età matura — la sola che potrebbe saziarli — ha perdute le occasioni — sensi freschi, mezzi e vero ambiente in cui quelle passioni tendevano originariamente a sfogarsi.