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le strane coincidenze, i groppi psicologici, le cadenze in un’esistenza, i destini.

(Se in queste immagini è per te la poesia, è chiaro che, riconoscendoti in una dottrina che spiega tutto, diventi incapace di poesia).

Beninteso, non basta constatare il nodo irrisolto — poesia è rappresentare questo nodo come tale, farne sentire il mistero, il selvaggio. Ma allora dov’è lo sforzo di conoscenza del poetare?

18 febbraio.

La cultura deve cominciare dal contemporaneo e documentario, dal reale, per salire — se è il caso — ai classici.

Errore umanistico: cominciare dai classici. Ciò abitua all’irreale, alla retorica, e in definitiva al disprezzo cinico della cultura classica — tanto non ci è costata niente e non ne abbiamo visto il valore (la contemporaneità al loro tempo).

26 febbraio.

Giro Toscana-Emilia. Pensato al saggio sulla poesia e cultura popolare. Pensato soprattutto al rapporto tra paese e cultura, alle radici contadine (botaniche e minerali) dell’arte. A Firenze (Rovezzano) e in Val Pesa, Elsa ecc. — Siena — sentito come da quella terra è nata un’arte. Campagna che divenne grazia fiorentina e senese. Ma quando una civiltà non è piú contadina quali saranno i rapporti radicali della sua cultura? Siamo ormai fuori dell’influsso botanico, minerale, stagionale del paese sull’arte? Parrebbe.

27 febbraio.

Rivisto S. Asciutto, duro, taciturno, stanco. Ha parlato dei suoi piaceri, gite in campagna e montagna dietro ai coleotteri, sotto la pioggia; ha ascoltato in silenzio assente i miei discorsi di Toscana, le mie vivacità, le mie pose. Non commentava mai. L’impaccio che