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8 gennaio.

Non è affatto ridicolo o assurdo chi, pensando d’uccidersi, si secchi e spaventi di cadere sotto un’automobile o di buscarsi un malanno. A parte la questione del maggiore o minor dolore, resta sempre che volere uccidersi è desiderare che la propria morte abbia un significato, sia una suprema scelta, un atto inconfondibile. È perciò naturale che il suicida non tolleri il pensiero di cadere per caso sotto un veicolo o crepare di polmonite o qualcosa d’altrettanto insensato (meaningless). E dunque, occhio ai crocicchi e ai colpi d’aria.

15 gennaio.

[......]1.

La pena di chi si lascia andare ad atti contro natura, è che quando vorrà essere naturale non gli riuscirà piú. La storia di Jekyll e Hyde.

Tutti i caratteri che vanno famosi per olimpicità (ShakespeareGoetheSturani2 ), non hanno mai acquistato questa calma vincendo il tumulto, quasi premio di un eroico sforzo. Semplicemente erano già olimpici fin dal primo giorno, e non hanno mai dovuto fare sforzi, e se parevano sconvolti dal tumulto di una passione, avevano fin da allora un giudizioso modo di patirla che li lasciava immuni. Questo per consolarti nei tuoi sforzi di non scoppiare. Tu non sei nato olimpico e mai lo sarai: i tuoi sforzi sono inutili. Perché chi ha ceduto una sola volta al tumulto può sempre cedere un’altra. Problema d’ingegneria: ogni ponte ha una portata di là dalla quale non regge. È questione di tempra. La volontà è soltanto la tensione della propria tempra congenita. Non si può accrescerla di un’oncia.

  1. Omesse quattro righe [N. d. E.].
  2. Mario Sturani, amico di giovinezza dell’A. [N. d. E.].