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124 pellegrino rossi e la rivoluzione romana

appassionati ed esagerati, io abbia veduti duegentosessantaquattro ritratti storici, dei quali molti si rassomigliano assai fra loro e molti dei più benevoli, messi a confronto con molti dei meno benevoli, talmente differiscono di linee e di colorito che il personaggio dipinto non pare più quasi il medesimo. E ciò si comprende facilmente se si ripensa che quell’uomo visse quasi ottantasei anni, regnò quale principe più di ventiquattro, resse la Chiesa come Pontefice per quasi trentadue anni ed ebbe importantissima parte in tutte le vicende fortunose che agitarono e sconvolsero per un venticinquennio l’Europa, facendo sorgere da prima e deludendo poi tante speranze, facendo versare tante lacrime di gioia in principio e tante più lacrime di dolore dappoi, e se si pensa, quindi, che egli doveva essere, come fu, spessissimo guardato e giudicato attraverso al prisma delle più terribili ed opposte passioni.

Io qui ripeterò oggi quello che allora, con le più sincere e leali intenzioni d’imparzialità, ne tracciai e che, anche oggi, dopo altri quattro anni di ricerche e di studi, onestamente mi sembra il vero.

Il Cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti, nato a Senigallia il 13 maggio 1792, da una famiglia di nobili, nè antichi, nè insigni, aveva cinquantaquattro anni, allorchè fu elevato all’altissima dignità pontificia. D’ingegno svegliato, di fantasia non direi calda, ma esagitabile, di animo impressionabile, subitaneo, inchinevole alle cose belle, buone e generose, ma facile a passare dai subiti e fugaci entusiasmi ai profondi scoramenti, instabile, quindi, e mutevolissimo, il Cardinale Mastai era scarso di studii, povero di idee e, in queste condizioni dell’ingegno e dello spirito, egli mancava assolutamente di fermezza di principii e di serietà e profondità di convincimenti e in lui quindi non era e non poteva essere - saldezza di carattere. Bello della persona, dal volto aperto e simpatico, signorile nei modi, facondo parlatore, dalla voce sonora, armoniosa, insinuante, il nuovo Pontefice di questi suoi pregi reali, e di quelli immaginati e attribuitigli dalla adulazione allettatrice, femminilmente invaniva, e alle lusinghevoli carezze della lingua cortigianesca sempre pronto e aperto avea l’orecchio. E, come in tutti gli intelletti mediocri e in tutti i caratteri deboli suole avvenire, il nuovo Pontefice più