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capitolo terzo 135

in ebullizione, ove le sètte, i partiti, le opposte aspirazioni e gli opposti interessi erano in terribile cozzo fra loro, la sua formula prediletta dell’eclettismo concíliatore, la sua infallibile politica panacea del juste milieu; ma, come si sarebbe potuto giustamente pretendere, chi avrebbe potuto onestamente pretendere che un uomo, fatto canuto ormai in quella scuola, in quei principii, in quei convincimenti, fosse uscito da quella cerchia, entro la quale egli credeva fermamente racchiusa la quintessenza della sapienza politica, per consigliare o aiutare una condotta diversa da quella che egli, liberale moderato, estimava la ottima?

Le intenzioni, perciò, del Conte Rossi e la via da lui seguita nelle cose italiane, obiettivamente considerate, erano logiche, erano naturali, erano le sole che razionalmente si potessero aspettare da lui.

Nel descrivere al ministro Guizot la manifestazione popolare della sera del 17 luglio, l’artista ed il patriotta si palesano con impeto di vero lirismo. «Immagini Vostra Eccellenza una magnifica piazza, una notte d’estate, il cielo di Roma, una folla immensa, commossa, lacrimante di gioia e che riceve con amore e rispetto la benedizione del suo pastore e del suo principe, ed Ella non sarà stupita se io aggiungo che noi abbiamo partecipato all’emozione generale e abbiamo posto questo spettacolo sopra tutti quelli che Roma ci abbia fin qui offerto»1.

Gli ostacoli che Pellegrino Rossi, nella sua saggia valutazione degli uomini e delle cose, prevedeva, sorsero subito: ed è d’uopo aggiungere, perchè dovevano sorgere logicamente da parte di tutto il potente partito sanfedista, reazionario, gregoriano, alla testa del quale erano una parte dei Cardinali, per lo meno i diecisette che avevano votato in conclave per il Lambruschini e al quale appartenevano moltissimi prelati e il maggior numero degl’impiegati o dei funzionari pubblici e tutto il personale della vecchia, settaria e ignorante polizia pontificia. Tutta gente nata e cresciuta sotto il dominio degli abusi del governo teocratico e, per conseguenza, per consuetudine, per inettitudine, per interesse a quegli abusi, a quel barocco e decrepito reggimento affezionata, attaccata, devota. Cosicché i primi ostacoli alle buone

  1. M. O. D'Haussonville, op. cit., tom. II, pag. 203.