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capitolo terzo 145

formazione della statistica criminale, un’altra per la libera circolazione dei cereali, un’altra per la organizzazione di un Istituto agrario, un’altra per l’apertura di un nuovo Ospizio per gli accattoni e il cardinale Massimo, come prefetto delle acque e strade - una specie di ministro dei lavori pubblici il 10 marzo pubblicò una notificazione che ordinava la costruzione di uno stabilimento fuori della città per la distillazione del gas. Finalmente il 15 marzo venne alla luce il parto della montagna e usci la legge sulla stampa a cui sopra ho accennato. Onde avvenne ciò che naturalmente doveva avvenire; quando il Pontefice il 25 marzo si recò, in gran pompa, a dir la messa nella chiesa di S. Maria sopra Minerva e poi, uscendo, traversò a piedi la piazza e benedisse la folla, il popolo, assiepato lungo le vie percorse, entusiasticamente lo applaudì al grido più volte ripetuto: Viva Pio IX solo! mentre Ciceruacchio, seguendo la carrozza pontificia, esclamava a più riprese: Coraggio, Santo Padre e i popolani ripetevano: Coraggio, Santo Padre!

Forse l’impressione prodotta da quella così espressiva manifestazione cooperò a far pubblicare dal Cardinale Gizzi la circolare del 19 aprile, con la quale si partecipava ai Cardinali legati e ai monsignori delegati, governanti le provincie, la deliberazione del Pontefice d’istituire una Consulta di stato per le finanze e per l’amministrazione, la quale doveva essere composta di un rappresentante per ogni provincia, da scegliersi dal Papa sopra le terne a lui sottoposte dai governatori di ciascuna provincia.

Fra le insidie dei gregoriani e le tergiversazioni della malevola burocrazia erano occorsi così dieci mesi perchè Pio IX potesse concedere ai suoi sudditi ciò che a loro favore domandavano le cinque grandi Potenze, col famoso memorandum del 1831, fare, cioè, una concessione che poteva sembrare importante nel 1831, ma che, trascorsi sedici anni di desiderii, di speranze, di tormenti e di evoluzioni della coscienza nazionale, non poteva essere considerata che come una concessione tardiva e inadeguata ai nuovi bisogni e insufficiente a lenire l’ardente temperatura in mezzo alla quale quella tenue doccerella veniva irradiata.

Non fu che il 14 giugno 1847, un anno, cioè, dopo la elezione di Pio IX che venne pubblicato il motu proprio del Papa che co-